“Bruciature sul corpo, il giallo di Alessandra la bambina morta in casa a Tufino. La madre chiede giustizia, al momento sono iscritti nel registro degli indagati i genitori affidatari. La piccola, morta in casa a dicembre, è al centro delle indagini dei Ris, che stanno setacciando l’appartamento per chiarire quanto avvenuto.
“Bruciature sul corpo”, il giallo della bambina morta a Tufino
I sigilli del sequestro sono stati rimossi, gli investigatori hanno indossato tute bianche e sono entrati nell’abitazione per cercare ogni indizio utile a chiarire le cause della morte di Alessandra, la bimba di 4 anni che dal 14 dicembre non ha ancora ricevuto una sepoltura. L’autopsia sul suo corpo non avrebbe rivelato traumi compatibili con una caduta dalla scala a chiocciola, come inizialmente sostenuto dalla famiglia affidataria di Alessandra ai carabinieri della compagnia di Nola, guidati dal capitano Edgard Pica, quando nella notte fu chiamata un’ambulanza del 118, allertata dagli zii con cui viveva.
Ecco perché nell’appartamento di via Roma a Tufino, sigillato sin dal giorno della tragedia, sono intervenuti i carabinieri del Ris. Hanno impiegato il luminol per cercare eventuali tracce biologiche nella casa in cui Alessandra ha perso la vita, ora sotto la custodia di una cugina del padre.
Il mistero
Il mistero si fa sempre più fitto. I carabinieri del Ris hanno passato diverse ore nell’abitazione a due piani dove la bambina viveva con due cuginetti e i loro genitori. In quell’appartamento in affitto, il tempo sembra essersi fermato: dal balcone pendono ancora i panni sventolati dal forte vento degli ultimi giorni. A ricordare a tutti che quel luogo è stato teatro di una tragedia è la foto di Alessandra, davanti alla quale una mano compassionevole ha deposto giocattoli e fiori. Gracile e malnutrita, con segni di bruciature sul corpo, le cause della morte della piccola non sembrano compatibili con una caduta accidentale da una scala a chiocciola. Il corpo della bambina è ancora custodito nell’obitorio dell’istituto di medicina legale di Caserta, dopo essere stato inizialmente trasferito al secondo Policlinico di Napoli. Sul suo piccolo corpo è stata eseguita una TAC per verificare la presenza di fratture che possano avvalorare la versione di una caduta dalle scale avvenuta durante la notte. Nel frattempo, si attende il risultato degli esami istologici e tossicologici per ottenere un quadro completo delle condizioni in cui si trovava la bambina. Non si esclude la possibilità che possa essere stata sopraffatta dallo stato di debilitazione in cui versava, come segnalato anche dai vicini della coppia.
È un caso complesso, e per questo motivo la Procura di Nola, che dirige le indagini condotte dai carabinieri, ha richiesto l’assistenza dei militari del Reparto Investigazioni Scientifiche. Attualmente, i genitori affidatari della vittima sono stati iscritti nel registro degli indagati, mentre i figli della coppia sono stati collocati in una casa famiglia, in attesa di chiarire una situazione che tiene tutti col fiato sospeso.
L’appello della madre
La madre di Alessandra chiede giustizia e desidera comprendere le circostanze che hanno portato alla morte della sua piccola, che non vedeva da mesi. Aveva sperato di riabbracciarla proprio in questi giorni, quando era previsto un percorso per riavvicinarle. Purtroppo, non ha avuto la possibilità di farlo. «Rinnovo – ha dichiarato l’avvocato Benito Palmieri – a nome della madre di Alessandra, la piena fiducia nell’operato degli inquirenti, della Procura di Nola e dei Carabinieri di Nola. Chiediamo che venga fatta chiarezza sulla morte e sul motivo per cui la bambina è stata affidata a sconosciuti, mentre la madre e la nonna stavano lottando per riportarla a casa, dove era cresciuta e accudita sin dalla nascita».