Quali sono i clan di camorra più potenti della zona di Brusciano? L’organizzazione criminale più potente del mondo è la camorra. A dichiararlo è la Dia, il Reparto di Investigazione di massimo livello, la cui relazione 2023 aggiornata è stata di recente pubblicata dal Ministero dell’Interno. Le indagini svolte su oltre 200 famiglie di camorra hanno permesso di identificare migliaia di affiliati operanti in Campania, in altre regioni italiane e nazioni. Inoltre, la camorra, presente in diversi continenti, fattura annualmente centinaia di migliaia di milioni di euro. Il resoconto che segue riguarda il più potente clan di Brusciano, il clan Rega-Piacente.
Camorra: il clan più potente della zona di Brusciano, il clan Rega-Piacente, la storia
Il clan Rega-Piacente venne fondato tra gli anni ‘90 e gli inizi degli anni 2000, da Tommaso Rega, detto ‘o chirichiello e Bruno Piacente, detto ‘o cacaglio. Il clan Rega-Piacente, vide il numero dei suoi affiliati aumentare in modo esponenziale in brevissimo tempo. I reggenti, Tommaso Rega e Bruno Piacente, malavitosi di esperienza, riuscirono a creare solide alleanze e una rete di fornitori che garantiva al clan, affari vantaggiosi e un continuo rifornimento di ogni tipo di merce e sostanza, con costanti e imponenti introiti. Rapidamente, l’organizzazione criminale Rega-Piacente, prese il controllo di tutte le attività illecite sul territorio di Brusciano e zone limitrofe.
Il clan Rega-Piacente e la faida con gli antagonisti Esposito-Palermo
A Brusciano, oltre al clan Rega-Piacente, c’era il clan Esposito-Palermo, nemico capitale. Una feroce faida si scatenò per il controllo del territorio, per la gestione delle piazze di spaccio e di tutti gli altri affari illeciti. Il terrore invase le strade, in quel periodo i cittadini vivevano costantemente nella paura. Sparatorie in pieno giorno, stese, agguati dinanzi a residenti innocenti che scappavano nei negozi, oppure, ovunque ci si potesse riparare, addirittura si sparava in presenza di donne con bambini nei passeggini. La guerra fu così cruenta che furono usati più volte esplosivi, furono fatte saltare in aria automobili, saracinesche di attività commerciali, cancelli di abitazioni, uffici e interi negozi. La faida fece molte vittime.
I clan Rega-Piacenza contro Esposito-Palermo: la fine della faida
La guerra si concluse con la sconfitta degli Esposito-Palermo, sia per la loro inferiorità militare, che per i minori armamenti e sia perché indeboliti da diversi blitz delle Interforze dello Stato nei loro confronti. Anche il clan Rega-Piacente venne duramente colpito da diversi interventi delle Forze dell’Ordine. Ma i Rega-Piacente erano meglio organizzati e militarmente superiori agli Esposito-Palermo. Alla fine, il clan Rega-Piacente ebbe la meglio e riprese il controllo degli affari illeciti sul territorio di Brusciano.
Il clan Rega-Piacente: gli affari
Gli affari illeciti che il clan Rega-Piacente svolgeva, principalmente erano il traffico di sostanze stupefacenti e di armi. Nello specifico, nelle palazzine popolari di Brusciano, hashish, marjuana, cocaina e crack venivano spacciati al dettaglio.
Il clan aveva staccato tutti i citofoni e requisite tutte le chiavi degli appartamenti degli inquilini delle palazzine per avere sotto controllo chiunque entrasse, o uscisse. Ogni piazza si occupava di una specifica sostanza. Ogni affiliato del clan aveva un suo ruolo. Le vedette, i pusher, gli addetti ai rifornimenti delle sostanze stupefacenti quando stavano per finire, i rifornimenti di munizioni e armi che servivano alla difesa del “fortino”, oppure alla vendita. Infine, c’erano gli addetti al ritiro dei ricavati, i proventi di tutte le attività illecite, tra spaccio ed estorsioni.
Il clan Rega-Piacente: come era organizzato il “Sistema” della vendita della droga h24 e i capi “reparto”
Tre piazze di spaccio fisse e una itinerante e per itinerante si intendeva consegna a domicilio. La piazza che si occupava dello spaccio della cocaina era gestita dal boss Bruno Piacente e dalla moglie, la lady boss, Tiziana De Donato. La piazza di hashish e marijuana era gestita dai coniugi Mario Solina e Ilaria Cangiano. Nonostante Mario Solina fosse in carcere, continuava comunque a gestire gli affari, utilizzando un telefonino che teneva illegalmente nascosto. La piazza del crack era gestita da Costantino Magrelli. La piazza di spaccio dinamica, ossia, quella delle consegne a domicilio, previa richiesta telefonica, era gestita da Savio Russo e da Martina Del Giudice.
Poi vi erano i coordinatori delle attività di spaccio che avevano il compito di gestire la “manovalanza” e che rispondevano ai nomi di Francesco Cecero e Ciro De Luca.
Infine, c’era anche un capo della “vigilanza”, Emanuele Capobianco, che aveva il compito di controllare le autovetture in entrata e in uscita dalle palazzine, e fare da filtraggio ai numerosi acquirenti, soprattutto evitare le “intrusioni” delle Forze dell’Ordine.
Gli interventi delle Interforze dello Stato nei confronti del clan Rega-Piacente: gli arresti eccellenti
A seguito di operazioni delle Interforze dello Stato nei confronti del clan Rega-Piacente ci sono stati arresti e sequestri. Le persone finite in manette durante i blitz delle Forze dell’Ordine e i soggetti raggiunti da atti giudiziari emessi dalla Dda di Napoli:
● Giovanni Accetto
● Giuseppe Aversano
● Luigi Broegg
● Ilaria Cangiano
● Emanuele Capobianco
● Alberto Carillo
● Ciro Casolare
● Francesco Cecero
● Enza Cipriani
● Mario D’Amore
● Vincenzo D’Angelo
● Tiziana De Donato
● Vincenzo De Donato
● Martina Del Giudice
● Ciro De Luca
● Maurizio Esposito
● Francesco Guadagno
● Sharon Guadagno
● Angelo Debrante
● Raffaele Guadagno
● Carmine Ischero
● Costantino Magrelli
● Carmelo Mastrojanni
● Francesca Maurano
● Arturo Nardi
● Donato Menna Nembrotti
● Bruno Piacente
● Immacolata Pistuggia
● Eugenio Ricciardi
● Antonio Rispo
● Savio Russo
● Carmelo Solino
● Mario Solina
● Massimo Viola
● Adriano Vitagliano
● Salvatore Zerlenga
Il clan Rega-Piacente: i sequestri effettuati dalle Forze dell’Ordine
Durante le operazioni messe in atto dalle Interforze dello Stato ai danni del clan Rega-Piacente, non solo sono state tratte in arresto diverse figure apicali del gruppo, ma sono stati messi sotto sequestro beni immobili, armi e narcotici. Al clan Rega-Piacente sono stati sequestrati enormi quantitativi di cocaina, hashish, marjuana e crack. Inoltre, munizioni, armi a canna corta, armi da guerra come kalashnikov ed esplosivi. Infine, automobili e moto di lusso, diversi appartamenti e conti correnti, per un valore di svariati milioni di euro.
Il clan Rega-Piacente e il passaggio del comando
A seguito di diverse vicende giudiziarie, il boss Bruno Piacente venne arrestato e il comando del clan Rega-Piacente passò nelle mani della moglie de ‘o cacaglio, la lady boss Tiziana De Donato. La lady boss era affiancata dai suoi luogotenenti, familiari dei Piacente e dei Rega. Tiziana De Donato ereditò la gestione di tutti gli affari. Dava ordini e direttive ai capi piazza e ai killer, pianificava agguati, organizzava i calendari e le percentuali agli esattori delle estorsioni, dava indicazioni ai “faccendieri”, uomini del clan con notevoli capacità manageriali, che avevano il compito di infiltrarsi nelle amministrazioni pubbliche, con lo scopo di allacciare contatti con imprenditori e politici, con i quali fare scambi di favori e di voti, per manipolare le gare d’appalto per i lavori pubblici e truccare i risultati elettorali, così da avere un totale controllo, militare e politico su Brusciano.
Il clan Rega-Piacente: l’organizzazione e le regole
L’organico di Tiziana De Donato, composto da fratelli, nipoti, cugini, ed altri uomini di fiducia, poteva contare su un esercito formato da affiliati di massima esperienza e da Killer professionisti. Questo permetteva al gruppo il totale controllo militare del territorio. Le regole imposte ai Capi piazza, a pusher e vedette, erano ferree.
Ai pusher venivano tolte anche le sedie per non farli sedere e farli essere sempre operativi. I turni erano di 8, o 10 ore, e chi faceva anche un breve ritardo, anche solo di 10 minuti, al cambio turno, veniva immediatamente espulso dal clan. La paga per i pusher e le vedette poteva arrivare sino a 200 euro al giorno. Questa organizzazione e questa gestione portò il clan Rega-Piacente, in breve tempo, a creare nelle palazzine popolari del rione 219 di Brusciano, una delle più grandi piazze di spaccio d’Europa.
Relazione Dia
Secondo il quadro restituito dalle indagini svolte sul campo dagli Operatori della Dia e riportate nella relazione aggiornata al 2023, pubblicata dal Ministero dell’Interno, il comune di Brusciano, ha attraversato un lungo periodo di instabilità a causa di una faida tra il clan Rega-Piacente e il clan rivale Esposito-Palermo, che si contendevano il controllo degli affari illeciti sul territorio di Brusciano. A seguito dei durissimi colpi inferti dalle Interforze dello Stato ad entrambi i clan, per un breve periodo, il gruppo Esposito-Palermo, è riuscito a prendere il controllo del territorio.
Ma, le capacità di ripresa del clan Rega-Piacente, la rete di alleati e di fornitori a loro disposizione, nonché il notevole potenziale militare del gruppo, ha ribaltato in breve tempo il risultato. E dopo ulteriori ed efferati scontri, il clan Rega-Piacente ha ripreso in mano il totale controllo di Brusciano. Anche se, sporadici agguati e scontri tra i due gruppi, continuino a verificarsi. Infine, dalle indagini svolte, sono risultate infiltrazioni nell’amministrazione comunale di Brusciano, tanto che è stata sciolta dagli organi di competenza e sostituita da una amministrazione tecnica, più di una volta negli ultimi anni.
Il clan Rega-Piacente, oggi
Diversi boss e molti soggetti cardine del clan Rega-Piacente, sono in carcere, o sono morti. Ma una nuova generazione di ras, l’arruolamento di nuove leve, “paranze ‘e pisciazzielli” insieme a killer di esperienza, affiliati fedeli agli storici boss, portano avanti gli affari, alla “vecchia maniera”. Poi, ci sono gli affiliati “affaristi”, nuove figure, con altri ruoli, come faccendieri, abili manager con grandi capacità imprenditoriali, che usano nuove tecniche e strategie, aggirando le regole, sempre con nuovi metodi per riciclare i soldi “sporchi”, investendo il denaro del clan per farlo aumentare.
Ogni appartenente al clan ha un proprio ruolo, sa esattamente cosa e come fare. Da chi organizza il trasporto delle grandi partite di droga e armi, a chi si occupa di controllare le piazze di spaccio. Chi vende le dosi, chi osserva le auto e gli acquirenti, chi riscuote le estorsioni. Chi fa affari con gli imprenditori e i politici. Camaleontico e metamorfico, il clan di camorra più potente di Brusciano, è il clan Rega-Piacente.