NAPOLI. La loro pagina era stata già oscurata qualche mese fa dalla polizia postale, eppure “Caccia allo sbirro” è tornata, galleggiando nei meandri del deep web, il web remoto, una zona purtroppo quasi incontrollabile della rete: lo riporta il quotidiano Il Mattino.
Il misfatto
Nella pagina ci sono, purtroppo, minacce esplicite rivolte ai rappresentanti delle forze dell’ordine. Una sorta di «wanted» mediatico: un vero e proprio schedario che si propone di individuare, identificare e rintracciare uomini e donne in divisa per “mettere alla gogna gli agenti che imperversano contro le masse popolari”.
Rispetto allo scorso mese di febbraio, riferisce Il Mattino, in questo caso ci sono addirittura minacce a poliziotti con nomi e cognomi, etichettati come “spie, infiltrati, collaboratori del regime”.
Una situazione inquietante sulla quale sono state ovviamente intensificate le indagini delle forze dell’ordine.