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Caivano, parla la madre di una delle bambine violentate al Parco Verde

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Il Parco Verde

Parla pubblicamente per la prima volta la madre di una delle bambine violentate al Parco Verde di Caivano. La donna, tramite le colonne de Il Mattino, chiede solo due cose: “Che mia figlia torni da me, perché non sopporto la sua mancanza. E poi chiedo giustizia: chi ha fatto tutto questo male paghi le sue colpe e non resti impunito“.

Caivano, parla la madre di una delle bambine violentate al Parco Verde

La donna è inevitabilmente distrutta. Troppo forte il dolore per l’orrore vissuto dalla figlioletta. Al suo fianco ci sono il marito e gli altri figli oltre all’avvocato Angelo Pisani. La donna non ha dubbi sulle condizioni della figlia: “Sono sicura, starà peggio di me, e io mi sento di morire, la rivoglio vicino a me. Pur sapendo i rischi che si corrono vivendo qui, in questo ambiente, non avrei mai potuto immaginare che fosse potuto succedere anche questo, che si fosse arrivati a tanto, che qualcuno potesse riuscire ad aggredir bambine fin sotto casa. Lei è la mia vita. Da parte mia non è mai mancata alcuna attenzione, ho sempre avuto lo scrupolo anche di controllare le sue amicizie, e persino il modo di vestirsi, quando usciva con qualche parente per guardarla“.

II racconto dell’orrore

“Dopo l’intervento del fratello, piangendo ci ha raccontato tutto quello che noi abbiamo denunciato ai carabinieri per chiedere subito aiuto e giustizia. Non voglio dire altro. Devono essere puniti tutti. Una cosa è certa: io non riesco più a sopportare l’idea di dover continuare a vivere in questo posto. Qui c’è un inferno, e serve solo tanta luce, andremo tutti via il tempo di trovare altra casa”.

“Se ho fiducia nella giustizia? Sì, tanta. Infatti non appena ho realizzato quello che era successo con mio marito ci siamo rivolti alla legge. Abbiamo sempre avuto fiducia nelle istituzioni, che però qui al Parco Verde come politica sono sempre stati assenti e fingono di non vedere quel che accade. Vorrei poterli guardare dritti negli occhi per vedere se hanno il coraggio di affrontare me; vorrei dire loro: “Guardatevi allo specchio e accorgetevi di quanto fate schifo e quanto siete vigliacchi”. Adesso però mi auguro solo una cosa: che vengano fermati e che siano puniti come meritano, perché fino a quando resteranno in giro impuniti continueranno ad essere una minaccia e potranno far male ad altri bambini”.

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