“Ho perso un pezzo del mio cuore: la mia sorellina. Tu lo sai che per me era come una figlia, dato che papà non è stato sempre presente”. Michele Gaglione, parla dal carcere e scrive una lettera al fratello Giovanni.
Caivano, la lettera di Michele dal carcere: “Maria Paola per me era come una figlia”
“Quello che è successo quella sera non era minimamente nelle mie intenzioni – scrive Michele nella lettera riportata da “Pomeriggio Cinque” – volevo soltanto fermarli per portare mia sorella a casa, nella casa dove è cresciuta insieme a noi della famiglia”.
Accusa per omicidio preterintenzionale
Michele è in carcere accusato di omicidio preterintenzionale per aver provocato l’incidente in scooter nel quale è morta la sorella Maria Paola, di 18 anni. “Questa cosa non me la potrò mai perdonare – continua il 30enne che spiega di non avere nulla contro le persone omosessuali – il mio era un no per una persona che frequenta ambienti e persone poco affidabili”. Michele si riferisce a Ciro Migliore, il ragazzo trans con cui Maria Paola aveva una relazione che non è mai stata accettata dalla famiglia. “Spero che tutto questo finisca molto presto – conclude Michele – i media mi stanno massacrando”.