NAPOLI. I comitati di Scampia contro l’immagine deleteria che affligge da anni il quartiere della periferia settentrionale di Napoli. È questo il senso dello “sciopero” che rispondono così a chi pensa a Scampia come zona in preda a camorra, baby gang e dinamiche che governano le piazze di spaccio.
Scampia oltre Gomorra
Al di là della narrazione immortalata da Gomorra (dalla libro alla serie passando per il film), a Scampia c’è anche altro. È ciò che i comitati della zona segnalano anche a Il Mattino, a cui Omero Benfenati, portavoce del Comitato Vele, ha detto: «Siamo qui per riqualificare questi luoghi dal basso e allo stesso tempo dare un segnale forte a chi è stato sempre assente. Basta passerelle elettorali. C’è bisogno di garantire un lavoro e una casa dignitosa alle centinaia di famiglie rassegnate a vivere in questi palazzoni di cemento. Qui non ci sono camorristi, qui ci sono persone che si rimboccano le mani e cercano lavoro».
«Le vele sono state etichettate come il male, come luogo della camorra. Non ci nascondiamo dietro un dito, si tratta di cose che sono successe. Ma questa è la nuova Scampia, dove un popolo massacrato si riappropria della propria dignità», ha aggiunto Rosario del Cantiere 167.