La camorra è considerata dai più autorevoli Organi Investigativi, tra le più diffuse e potenti organizzazioni criminali del mondo, con un fatturato illecito annuo di centinaia di miliardi di euro. A sostenerlo è la Dia nella sua ultima relazione 2023, pubblicata dal Ministero dell’ Interno. Sulla scorta delle indagini svolte su oltre 200 famiglie di camorra e migliaia di affiliati, operanti in Campania, sul territorio nazionale e internazionale. Effettuando accertamenti zona per zona, la Dia, pone in cima all’elenco dei più potenti clan di camorra di Afragola, il clan Moccia.
Camorra: il clan di camorra più potente di Afragola, il clan Moccia, la storia
Tra i più antichi clan di camorra, il clan Moccia venne fondato negli anni ’60 da Gennaro Moccia, dalla moglie, Anna Mazza, da Angelo Moccia, Luigi Moccia e Vincenzo Moccia. Nel giugno 1976, mentre il clan era impegnato in una sanguinosa faida contro il clan Giugliano e i Magliulo, in zona Rione Sanità, Gennaro Moccia fu vittima di un agguato, venne freddato da un commando di sicari che non commise errori. Gli esplosero contro diversi colpi d’arma da fuoco che non gli lasciarono scampo. L’ uccisione del boss Gennaro Moccia decretò il passaggio del comando del clan alla moglie, Anna Mazza, che condivideva con il figlio Antonio, affiancati dal resto della famiglia e sostenuti da altri sottogruppi.
La ripresa del potere
Dopo l’arresto di alcuni ras della famiglia Moccia e la guerra con le famiglie Giugliano e Magiulo, i Moccia ne uscirono vincenti, riuscendo a spodestare i due gruppi avversari. Inevitabilmente anche i Moccia ne uscirono indeboliti. Solo grazie alle capacità di comando di Anna Mazza il clan conquistò di nuovo lo storico potere. Anna Mazza era un ottimo generale, aveva un vero e proprio dono per il comando, per gli affari e per le strategie di organizzazione. Aveva le capacità di organizzare vere e proprie operazioni militari. Ricorreva agli agguati solo quando strettamente necessari. Non dovevano attirare mai l’attenzione delle Forze dell’ Ordine. I commando dovevano operare con precisione, rapidità, discrezione e senza lasciare tracce. Eseguiti sottovoce, con le sue astute tecniche, riuscí a mettere a segno decine di omicidi eccellenti. Anche se gli inquirenti sapevano che dietro a diversi agguati c’erano i Moccia, Anna Mazza organizzò operazioni così raffinate che ancora oggi alcune di esse restano senza colpevoli e senza possibilità di poter collegare il clan alle vittime.
Anna Mazza, il boss che ha ispirato le serie TV
Anna Mazza è una figura di rilievo, tra i boss di camorra. È stata una delle prime donne in Italia ad essere messa al 41 biss, il carcere duro. Ha ispirato anche uno dei personaggi, “Scianel”, della fortunata serie TV Gomorra di Roberto Saviano
Le strategie espansionistiche dei Moccia
Negli anni a seguire, con Anna Mazza al comando, il clan iniziò ad espandersi, nelle zone limitrofe della Campania, nel Lazio, in Lombardia e in Puglia. Il clan Moccia riuscí a creare una serie di “feudi” che gestiva con i suoi fedeli. In aree come Afragola, Acerra, Casoria, Casalnuovo di Napoli, Caivano, Arzano, Frattamaggiore, Grumo Nevano, Frattaminore, Cardito, nella regione Campania e poi avamposti nel Lazio, in Lombardia e in Puglia. In ogni zona, fidati sottogruppi, gestivano gli affari e mantenevano l’ordine. Si occupavano delle estorsioni, dei traffici e degli affiliati in carcere.
Gli affari
- Traffico di sostanze stupefacenti
- Traffico di armi
- Estorsioni
- Riciclaggio del denaro illecito
- Infiltrazione nel controllo degli appalti pubblici
- Infiltrazione nelle amministrazioni pubbliche
- Infiltrazione negli affari dei lavori per la ricostruzione dopo il terremoto dell’Irpinia nel 1980
- Infiltrazione nella gestione illecita dei locali notturni e nella ristorazione
- Gestione delle sale da gioco d’azzardo illecite
- Gestione illecita dei rifiuti tossici
- Traffico umano e gestione della prostituzione
- Creazione di società e aziende di comodo per gestire il denaro illecito
Soggetti di spicco, i colletti bianchi dei Moccia
Un altro soggetto di spicco del clan fu Luigi Moccia, considerato dagli inquirenti il colletto bianco del clan. La vera mente della holding criminale, capace di trasformare uno dei clan più feroci e sanguinari del napoletano in un’ organizzazione apparentemente tranquilla, che si presentava come una qualsiasi società che si “aggirava” negli uffici rispettabili. Infatti, i vertici del clan si interessarono principalmente agli affari imprenditoriali di primo livello, grazie alla pesante forza di penetrazione a livello politico locale.
Dedizione e fedeltà, Clan Moccia, nessun pentito
Nessuno affiliato o boss del clan Moccia, che nel corso degli anni è stato arrestato, é mai diventato collaboratore di giustizia. Alcuni si sono solo dissociati. Nessuno del clan ha mai parlato del clan, o proferito parola su soggetti, o sulla struttura del clan, silenzio totale. Completo rispetto della regola dell’omertà di camorra.
Relazione Dia
A parte gli affari nella propria terra di origine, Afragola, la Dia, dalle indagini effettuate sulle attività illecite dei Moccia, ha potuto svelare una notevole capacità imprenditoriale che il gruppo ha messo in pratica soprattutto nella città di Roma e alcune province del Lazio.
- A Roma gli investigatori hanno verificato il clan molto addentrato negli affari immobiliari e dell’edilizia, del gioco d’azzardo illecito, delle estorsioni e dello strozzinaggio.
- In Lombardia in affari con le ‘Ndrine calabresi, i Moccia si dividono la gestione e le tangenti ai locali notturni, ai locali della ristorazione e alle aziende edili.
- In puglia, attraverso l’ Albania e la Croazia, il clan Moccia oltre al traffico di stupefacenti importati insieme alle armi, gestisce il traffico umano e della prostituzione.
Camorra: il clan di camorra più potente di Afragola, il clan Moccia, oggi
Sono stati numerosi i maxiblitz e le operazioni messe a segno dalle Forze dello Stato ai danni del gruppo Moccia. Il gruppo ha subito la confisca di diversi immobili del valore di milioni di euro, auto di lusso, Terreni, ingenti quantitativi di cocaina, armi, società, aziende e attività commerciali. Sono stati catturati e messi agli arresti diversi uomini cardine dell’ organizzazione, affiliati, fiancheggiatori e un soggetto ritenuto uno dei contabili del gruppo. Ma il clan è riuscito a mantenere una posizione di potere. Secondo alcune inchieste giudiziarie, il gruppo avrebbe il capillare e totale controllo del territorio di Afragola, strutturato in modo verticistico, composto da una confederazione di diverse figure criminali di secondo livello che sono alle dirette dipendenze dei vertici dell’ organizzazione. La forza militare, la fusione di attività illecite, con attività lecite, oggi, rendono il clan di camorra più potente di Afragola, il clan Moccia.