Condanne pesanti in primo grado per i presunti membri del clan Aprea-Valda, attivo nel quartiere Barra e in altre aree di Napoli Est. L’udienza, celebrata con rito abbreviato, ha portato alla condanna di diversi esponenti del gruppo camorristico accusato di associazione mafiosa, traffico di droga e racket.
La pena più severa è stata inflitta a Francesco Pio Valda, ventenne, condannato a 15 anni e 4 mesi di reclusione. Il giovane è noto alle cronache anche per essere imputato nel processo per l’omicidio di Francesco Pio Maimone, aspirante pizzaiolo di 18 anni, ucciso per errore a Mergellina il 20 marzo 2023.
Camorra, condannati Francesco Pio Valda e alcuni parenti
Tra i condannati figurano anche familiari e conoscenti del giovane boss. Giuseppina Niglio, nonna di Valda, ha ricevuto una pena di 9 anni di carcere. La sorella, Giuseppina Valda, è stata condannata a 9 anni e 4 mesi, mentre Luigi Valda ha incassato una pena di 11 anni e 4 mesi. Emmanuel Aprea e Salvatore Mancini sono stati condannati a 4 anni ciascuno, Antonio Saiz a 9 anni e 4 mesi, Pasquale Saiz a 12 anni e 6 mesi, e Pasquale Ventimiglia a 9 anni e 4 mesi.
Le condanne sono il risultato delle indagini coordinate dal pubblico ministero Antonella Fratello, sotto la direzione del pool antimafia della Direzione Distrettuale Antimafia (Dda) di Napoli, guidata dal procuratore aggiunto Sergio Amato. L’inchiesta ha documentato l’operatività del clan nel controllo del traffico di sostanze stupefacenti e delle attività estorsive nel territorio.