NAPOLI. In Campania non mancano i medici di famiglia: sì a una migliore programmazione del fabbisogno, no all’aumento del massimale. Questa la ferma presa di posizione dello Smi Asl Napoli 1 di comune accordo con Identità meridionale in seguito alle polemiche sulla postazione vacante a Capri.
La vicenda
«Non mancano i medici di famiglia in Campania e non serve aumentare il massimale, a latitare, purtroppo, il buon governo della sanità territoriale e, di conseguenza, possono prosperare le inefficienze come quella avvenuta con la momentanea vacanza di camici bianchi a Capri». Così, in una nota, lo Smi della Asl Napoli 1 Centro con il segretario Ernesto Esposito unitamente al leader di Identità meridionale Giuseppe Alviti precisano rispetto a quanto emerso, anche a seguito delle dichiarazioni di alcuni dirigenti di altre sigle sindacali, in un articolo apparso sul quotidiano Il Mattino che denunciava l’assenza di medici sull’isola partenopea.
Le dichiarazioni
Esposito, spiega che «la zona carente di assistenza primaria per Capri è stata definita nel comitato aziendale 23 del mese di aprile e si riferisce all’anno 2016. Il problema semmai è il ritardo nella assegnazione regionale che ha, di fatto, determinato il conferimento di incarico a sostituti mensilmente, come previsto dall’Accordo collettivo nazionale-ACN vigente». «Non vi è, quindi, un caso Capri – continua Esposito – ma un esempio di cattiva organizzazione della sanità territoriale, con conseguenti disfunzioni, ed infatti, appena saranno svolte le assegnazioni la località avrà un titolare come già previsto».
Ernesto Esposito, precisa che lo «Smi Campania non ha mai prospettato l’aumento del massimale come soluzione ai problemi delle aree disagiate. È falso», ma ha anche ribadito, «che nella Asl Napoli 1 centro non sono state approvate altre carenze fino al raggiungimento di 1300 pazienti a medico in tutto il territorio di competenza».
Infine, Giuseppe Alviti conclude avanzando una proposta per fare ordine sulle graduatorie, ricordando che «è competenza della Regione verificare i nominativi dei medici in elenco regionale e, così come avviene nel centro nord, si può accertare la posizione di ognuno per cancellare i medici già titolari di convenzione».