Ha dell’incredibile la vicenda dell’imprenditore agricolo Francesco Micillo, la cui terra in località Carrafiello a Giugliano, è stata occupata e devastata dai rom: come deciso dal Comune spetterà a lui bonificare i luoghi (a proprie spese) altrimenti gli verrà espropriato l’intero latifondo di 75 ettari. Lo riporta l’edizione odierna de Il Mattino.
Campo rom di Giugliano: la bonifica tocca al proprietario
Il tutto ha avuto inizio cinque anni fa quando il fondo agricolo di Francesco Micillo, in località Carrafiello a Giugliano, venne occupato abusivamente prima da un piccolo gruppo e poi da un vero e proprio accampamento di rom. Quest’ultimi hanno occupato due ettari di terreno trasformandone altri cinque in una vera e propria discarica.
L’azienda agricola di Francesco Micillo venne completamente stravolta, i capannoni di lavorazione saccheggiati e poi devastati, l’impianto di irrigazione scomparso. A gennaio di quest’anno poi, una tragedia immane: una bambina rom è deceduta dopo esser rimasta folgorata dal filo di un allaccio abusivo.
“Ho ricevuto l’ordine di bonificare a mie spese o mi espropriano 75 ettari”
Poi all’imprenditore Francesco Micillo dal Comune è arrivata una diffida a bonificare i luoghi, a eliminare i danni dell’inquinamento, pena l’esproprio dell’intero latifondo di 75 ettari. Come se fosse lui il responsabile del campo.
Come se non bastasse il Comune di Giugliano gli ha notificato anche una richiesta di pagamento di imposta sui beni immobili da 80 mila euro tra suoli agricoli e strutture dell’azienda. “Mi sento stordito, confuso – dice l’imprenditore -. La mia salute ne ha risentito tanto. Ho dovuto reclutare una equipe di avvocati per difendermi. Non so come andrà a finire, nonostante la solidarietà e la comprensione ricevuta dal prefetto e dal ministro. Martedì c’è un altro incontro. Non sarà facile nonostante le buone intenzioni”.