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Cardarelli, appalti truccati: il gip Mario Morra spiega il “metodo Romeo”

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NAPOLI. Lo scandalo appalti truccati che ha travolto ieri mattina l’ospedale Cardarelli entra nel vivo. Gli arresti di Ciro Verdoliva e Alfredo Romeo hanno fatto discutere molto, non solo nel capoluogo campano. Dopo i provvedimenti esposti dal governatore Vincenzo De Luca ieri sera, arriva anche l’ordinanza di custodia del gip Mario Morra nei confronti dell’imprenditore Alfredo Romeo.
 

Il gip: «Metodo Romeo, spregiudicatezza e corruzione»

 

Il gip del Trbunale di Napoli Mario Morra interviene con la sua ordinanza di custodia nello scandalo del Cardarelli. Il «metodo Romeo», secondo il giudice, consiste «nella spregiudicata creazione da parte dell’imprenditore di rapporti interpersonali, spesso di carattere corruttivo, con pubblici funzionari e rappresentanti delle istituzioni».

Romeo, continua il gip, si muove in questo modo «in ragione delle diverse necessità del caso al fine di aggiudicarsi appalti, superare disguidi o velocizzare procedure burocratiche […]. Ben potrebbe utilizzare la sua vastissima rete di contatti e relazioni – con pubblici funzionari, uomini politici, rappresentanti delle istituzioni, ecc. – per continuare a far ottenere indebiti benefici alle proprie società anche senza la collaborazione e perfino nell’inconsapevolezza dei nuovi vertici societari»

A proposito dello scandalo che coinvolge l’ospedale Cardarelli, il giudice spiega che la misura degli arresti è stata eseguita per «impedire che Romeo possa continuare a perseguire la sua strategia imprenditoriale ricorrendo a metodi corruttivi, attraverso una capacità di contrattazione illecità che, quanto meno al momento, deve ritenersi ancora elevata, nonostante le indagini e le vicende giudiziarie in corso».

Il gip aggiunge: «Estremamente significativa è inoltre la programmazione di ulteriori e ancor più rilevanti attività di condizionamento da parte del Romeo, in concorso con Italo Bocchino, relativamente a gare indette dal Policlinico e ai rapporti con figure istituzionali di massimo livello».

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