Problemi al Cardarelli per diversi pazienti ricoverati e abbandonati sulle barelle del pronto soccorso. Un avvio di giornata con 180 pazienti sulle barelle, incastrati nello spazio del pronto soccorso del Cardarelli; una serata con 80 ammalati, un centinaio in meno.
I pazienti del Cardarelli abbandonati sulle barelle
È cambiata così la giornata nel maggiore ospedale di Napoli, da due giorni sotto i riflettori per la ribellione di medici e infermieri contro l’affollamento del pronto soccorso. Un risultato ottenuto grazie al piano d’emergenza attuato dal direttore sanitario Giuseppe Russo e varato dal direttore generale Giuseppe Longo, dopo giorni di estrema sofferenza culminati anche nell’ispezione dei Nas.
Sono stati accelerati i controlli sui pazienti in attesa, molti dei quali dimessi; altri, trasferiti nei reparti di competenza per il ricovero; è stata poi recuperata una quota significativa di medici e infermieri trasferiti a lavorare nel padiglione B del Cardarelli.
De Luca: lavoriamo per risolvere l’emergenza sanitaria
“Non abbiamo raggiunto il top degli accessi al pronto soccorso in questi giorni al Cardarelli, qui da sempre si fanno 180 persone al giorno. Ora si parla di questo per l’agitazione degli infermieri e degli operatori Oss e con i medici che hanno consegnato le domande di dimissioni, ma questa è una storia di tutti giorni che viviamo tra circa il 60% di accessi di cittadini con codice verde, 30% con codice giallo e 10% rossi. Sono numeri che cito sulla mia esperienza di questi 30 anni”.
Il delegato Cisl: siamo più pieni nel fine settimana
Questo il quadro che l’infermiere del pronto soccorso del Cardarelli a Napoli Giuseppe Ottaviano descrive del reparto dove lavora dal 1992 e di cui è delegato di struttura della Cisl. “La misura dei codici dipende dai giorni – spiega – venerdì e sabato siamo più pieni di codici rossi. Soluzioni diverse dal pronto soccorso per i cittadini con codice verde? Non è una risposta che mi compete. I fatti però dicono questo, che la popolazione va dove riesce ad andare. Non posso incolpare chi non va dal proprio medico di base, né dalla guardia medica o in un presidio vicino casa, noi siamo in un ospedale che la Costituzione garantisce per la salute e la diamo. Se vengono in mille dobbiamo garantire la salute a mille”.
Un servizio che però stressa non poco il personale che nel pronto soccorso del Cardarelli è in tutto, sottoposti a turni diversi, 43 medici, 160 infermieri e 60 operatori sociosanitari.