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Castellammare di Stabia, docente di sostegno aggredita da 30 genitori: è il plesso premiato da Valditara

sciopero venerdì 15 novembre scuole università motivi

Foto di repertorio

Una docente di sostegno aggredita da una trentina di genitori che hanno fatto irruzione nella scuola. È accaduto giovedì mattina a Scanzano, frazione di Castellammare di Stabia.

Sul posto si trovavano anche i genitori della vittima. Il padre ha provato a difendere la figlia ma ha riportato la frattura di un polso; per la docente la diagnosi è stata di trauma cranico, causato dai colpi ricevuti.

Castellammare, docente di sostegno aggredita da genitori

Sul posto sono intervenuti i carabinieri, per portare in salvo la donna e i genitori. All’origine dell’aggressione sarebbero voci, diffuse sui social, su comportamenti tenuti dalla docente verso alcuni alunni.

L’aggressione è avvenuta in orario scolastico, intorno alle 10,30 di giovedì, nella scuola media “Salvati”, nel plesso di Scanzano. L’istituto scolastico, retto dalla preside Donatella Ambrosio, è stato premiato dal ministro all’Istruzione, Giuseppe Valditara, per la grande cura dei ragazzi concretizzatasi in un premio per essere stata la prima scuola in Italia ad attivare i fondi per i Pon estivi, con corsi di windsurf per i bambini che restavano in città e altri campi estivi a loro dedicati.

La denuncia di Valditara

La scuola deve essere un luogo dove si lavora e si studia nella serenità, e nella armonia. Sul caso di #Scanzano l’Usr della Campania farà piena luce, è comunque grave che 30 “parenti” si siano arrogati il diritto di esercitare una sorta di “giustizia fai da te” contro un’insegnante. L’episodio testimonia l’imbarbarimento di una società sempre più violenta, che ha necessità di recuperare i valori della civile convivenza“. Così su X il ministro Valditara commentando il blitz in una scuola di circa 30 genitori per picchiare un insegnante di sostegno.

Le parole del parroco

“Basta con la rabbia e la violenza, serve un tempo di pace e di misericordia”.  Il giorno dopo il clamore sollevato dall’aggressione di una trentina di genitori contro un’insegnante di sostegno il parroco del quartiere Scanzano pronuncia, durante la messa domenicale, parole per invitare alla calma e soprattutto per “condannare la giustizia fai da te”.

“Chiediamo perdono – ha detto ai fedeli don Catello Imperato, nella chiesa di San Michele – quando abbiamo agito in questo modo, anzichè aspettare i tempi del Signore e la sua giustizia, che non è punizione ma amore e misericordia”. Di fronte a una platea di fedeli con tante mamme e i loro bambini, il parroco ha detto: “Mi dispiace che si parli così male di Scanzano“, esortando a domandarsi “se la fretta di agire sui social non sia dettata dalla paura dell’altro, mentre l’attesa avrebbe portato a una giustizia più vera”.

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