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Il sosia di Maradona avvistato ai Quartieri spagnoli: “Potrei farne un business”

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Chi è Salvo Bivacqua, noto a Napoli come il sosia di Maradona? Da giorni, tra i Quartieri Spagnoli, via Toledo o dalle parti di San Gregorio Armeno e San Biagio dei Librai circola una voce. “D10s è stato avvistato”, una notizia che ha dell’incredibile dato che Diego Armando Maradona, genio del calcio ed eroe della storia del Napoli, è morto il 25 novembre del 2020. E mentre in città si ricordano sempre le sue gesta, c’è chi giura di averlo visto, in carne ed ossa.


Salvo Bivacqua

Napoli, chi è Salvo Bivacqua: il sosia di Maradona

C’è chi, alla sua vista, è inevitabilmente rimasto incredulo. “Lo avete vito pure voi” dice qualcuno. Altri, invece, lo avvicinano per chiedere di scattare un selfie e così si risolve l’arcano. Non si tratta, ovviamente, del Pibe de Oro, ma di D10s, tiktoker di 58 anni. Originario di Termini Imerese, provincia di Palermo, Salvo Bivacqua è stato intervistato dal Mattino confermando: “Sono io, sono il sosia di Maradona”.


Salvo Bivacqua

Nell’intervista, Maradona ha raccontato com’è nata la sua nuova identità: “L’ho scoperto proprio qui al santuario di via De Deo, nel mese di luglio, che assomigliavo tantissimo a Maradona. Lì per lì lo ipotizzavo, ma non ci facevo molto caso e non avevo mai pensato di far diventare reale questa mia somiglianza con il più grande calciatore della storia. Eppure, adesso che è scoppiato il fenomeno tutti mi fermano per la strada. Non sono stato io a iniziare, ci tengo a precisarlo. Sono stati proprio i tifosi di Maradona dei Quartieri Spagnoli a farmi notare che sono identico a lui”.


Salvo Bivacqua

A Napoli tutti vogliono una foto con lui: “Mi fermano ovunque io sia e mi chiedono selfie e saluti. Qualsiasi via io percorra, da San Gregorio Armeno a piazza Garibaldi. Mi chiedono anche di cantare qualcosa. Il mio pezzo forte, per ora, è La Mano de Dios in argentino. Studierò presto anche La Vida Es una Tombola di Manu Chao. Sono un buon cantante e mi farà piacere aggiungere questo aspetto dell’intrattenimento vocale al mio lavoro di sosia”.

La possibilità di guadagnare

“Onestamente, non so se potrei farlo diventare davvero un business: ci potrei provare, come le dicevo, unendo alla somiglianza fisica anche qualche esibizione canora in argentino o spagnolo. Comunque sia, fare il sosia di Maradona è diventato un po’ il mio mestiere. Anche se siedo su una sedia a rotelle, attualmente. Sono anche pittore, restauratore, e in passato lavoravo nelle chiese. Trasferirmi a Napoli? Se ce ne saranno le condizioni lo farò. Ci sto pensando, ma devo ancora parlarne con mia moglie e i miei figli”.

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