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“Li ho uccisi per pietà”: il badante serial killer confessa quattro omicidi tra Napoli e Salerno

Mario Eutizia

“Aiutatemi a non uccidere più”. Con queste parole, Mario Eutizia, un badante di 47 anni originario di Napoli, ha implorato il pubblico ministero della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere di fermarlo, confessando di aver assistito quattro anziani nella morte.

L’uomo, attualmente in stato di fermo per omicidio aggravato, ha contattato i carabinieri giovedì scorso, chiamando il 112 da piazza Sant’Anna a Caserta, dopo aver vagato e dormito in quella zona per due giorni, durante i quali gli è stato rubato un vecchio cellulare come riportato dall’edizione odierna del quotidiano Il Mattino.

Chi è Mario Eutizia, il badante che ha ucciso quattro anziani

Eutizia ha ammesso di aver causato la morte dei pazienti che doveva accudire, assumendo il ruolo dell’«angelo della morte», una figura tristemente nota nella letteratura criminologica. Nonostante non avesse qualifiche di operatore socio-sanitario o infermiere, Eutizia è stato trasferito nel carcere di Santa Maria Capua Vetere, temendo che potesse reiterare i crimini. I suoi legali, Gennaro Romano e Antonio Daniele, stanno considerando la possibilità di richiedere una perizia psichiatrica, visto che Eutizia, affetto da problemi di salute simili a quelli delle sue vittime, ha espressamente chiesto di essere fermato.

La sua confessione, inizialmente considerata con sospetto, ha trovato riscontri sufficienti per far scattare l’arresto da parte del pubblico ministero Annalisa Imparato. I quattro decessi confessati, originariamente classificati come morti naturali, hanno ora spinto gli inquirenti ad aprire un’indagine, guidata dalla Procura sammaritana sotto la direzione del Procuratore capo Pier Paolo Bruni. Le autorità stanno cercando di contattare le famiglie dei due anziani campani deceduti, mentre i riferimenti ai pazienti assistiti da Eutizia a Latina nel 2014 sono andati perduti a causa del furto del telefono.

I delitti e le vittime

Un ulteriore ostacolo per gli investigatori è rappresentato dal fatto che le salme di due delle vittime sono state cremate, complicando così la raccolta di prove. Le indagini potrebbero essere trasferite alle procure territorialmente competenti. Eutizia ha lavorato come badante negli ultimi dieci anni e ha fornito i nomi di due anziani che ha assistito: Luigi Di Marzo, un 88enne deceduto a Casoria nel dicembre 2023, e Gerardo Chintemi, un 95enne morto a Vibonati nel marzo scorso. Eutizia, che è egli stesso un paziente oncologico, conosceva gli effetti letali dei farmaci che somministrava in dosi elevate e prolungate.

Durante gli anni di servizio, Eutizia avrebbe assistito una trentina di pazienti anziani. Il suo trasferimento a Caserta, con il suo deteriorato stato di salute, potrebbe non essere stato casuale, probabilmente motivato dalla speranza di ricevere cure più facilmente nel carcere di Santa Maria Capua Vetere. Inoltre, sembra che Eutizia si sia consegnato ai carabinieri per liberarsi da un peso ormai insostenibile. Una delle vittime, Chintemi, era il nonno di un’assessora di Vibonati, un piccolo centro nel Salernitano, dove Eutizia era già stato denunciato per il furto dell’auto di Chintemi dopo la sua morte.

La comunità di Vibonati è profondamente sconvolta da questa vicenda. Il sindaco, Manuel Borrelli, ha dichiarato che in passato c’erano stati sospetti sulla morte dell’anziano assistito da Eutizia, ma che questi non erano stati approfonditi a causa dell’età avanzata e delle patologie del defunto. «È un caso di gravità inaudita – ha commentato il sindaco – una famiglia potrebbe essere stata truffata e ingannata in un momento di evidente necessità. Non ci resta che sperare che quanto asserito dal badante non trovi riscontro». Ora si attende la convalida del fermo da parte del gip, con l’udienza prevista nelle prossime ore.

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