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Chiusura Auchan, “perché i sindacati non erano presenti?”

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NAPOLI. La non presenza dei sindacati al tavolo per la vertenza Auchan, oltre che dal Movimento cinque stelle, è stata commentata anche da altri consiglieri regionali.

La nota del consiglio regionale

Qui di seguito una nota ufficiale pubblicata sul sito del consiglio regionale della Campania.

“È inspiegabile l’assenza dei sindacati al tavolo dell’audizione, stamani, in Commissione, sulla vertenza Auchan, anche perché avremmo voluto sentire anche la loro opinione su una vicenda che, oggi, è apparsa diversa da come è stata presentata”.

È quanto ha affermato il Presidente della Commissione Regionale Lavoro e Attività Produttive, Nicola Marrazzo, al termine dei lavori dell’organismo consiliare convocato per ascoltare i rappresentanti di Auchan sulla vertenza che riguarda l’ipermercato di Via Argine, a Napoli.

“Scriverò ai sindacati una lettera formale per comprendere le motivazioni di questa assenza e, comunque, la Commissione non ‘mollerà la presa’ fino a quando non avrà certezza che tutti i posti di lavoro sono stati salvaguardati, secondo le diverse soluzioni che sono state prospettate dalla proprietà e che potranno entrare nel concreto proprio a seguito del confronto con i sindacati. E sarò pronta a riconvocarla subito dopo questo incontro per poter condividere il percorso anche con l’Istituzione consiliare” ha aggiunto Marrazzo.

Il commento di Antonio Marciano

All’audizione hanno partecipato l’Assessore regionale al lavoro, Sonia Palmeri, il consigliere regionale Questore alle finanze del Consiglio regionale, Antonio Marciano, il consigliere regionale del M5S, Gennaro Saiello, i dirigenti di Auchan Eustachio Tarquinio, direttore delle risorse umane, e Vincenzo La Croce. Presente anche una rappresentanza dei lavoratori dell’Auchan di via Argine.

“La vicenda Auchan di via Argine ha qualcosa di curioso se non di inquietante. L’azienda in modo unilaterale ha deciso la chiusura del sito di Napoli Est. Vicenda discutibile sul piano della qualità delle relazioni sindacali e del rispetto che si deve alle istituzioni pubbliche del territorio dove ricade questo investimento. Difatti la Regione Campania solo oggi in sede di audizione in Commissione Lavoro ha avuto modo di incontrare ufficialmente la proprietà e di conoscere in modo assolutamente approssimativo il percorso che la società intende seguire per garantire la continuità lavorativa “alla gran parte dei lavoratori” fino ad oggi impegnati a via Argine” – ha detto Marciano, che ha aggiunto: “Senza voler trascurare le ragioni delle diseconomie portate a giustificazione della scelta di chiudere questa esperienza ritenuta imprenditorialmente fallimentare, la modalità con la quale sta vivendo questa vicenda lascia più di un dubbio. Bene hanno fatto il Presidente Nicola Marrazzo e l’Assessore al lavoro Palmeri a chiedere l’aggiornamento del confronto in sede di commissione consiliare a valle di un incontro che ci sarà tra organizzazioni sindacali e proprietà nei prossimi giorni. Da difendere c’è prima di tutto il destino dei 138 lavoratori e questo può passare soprattutto attraverso un dialogo corretto e rispettoso tra Regione Campania, proprietà e rappresentanti dei lavoratori”.

Il commento di Sonia Palmeri

“Siamo venuti a conoscenza di questa vicenda da una lavoratrice perché Auchan non ha ben comunicato su questa vicenda e non ha ricercato un confronto con le Istituzioni che, quotidianamente, si occupano delle vertenze delle aziende che vendono a rischio i proprio livelli occupazionali – ha detto l’Assessore Palmeri – alla luce dell’audizione di stamani, necessitiamo di maggiore chiarezza e di certezze sul futuro dei lavoratori e sulle condizioni che il nuovo player intenderà applicare. Per questo è fondamentale che l’azienda si confronti con gli assessorati regionali al lavoro e alle attività produttive a tutela di tutti i lavoratori e per verificare fino in fondo se non ci sia la possibilità da parte di Auchan di rivedere le proprie decisioni riguardanti il futuro dell’ipermercato di via Argine”. L’assessore Palmeri ha anche chiesto all’azienda di non chiudere con la cessione del ramo d’azienda il 30 aprile.

Il commento di Gennaro Saiello

“Se non ci sono margini per il futuro di via Argine, ci chiediamo perché si è arrivati al 23 aprile per fare chiarezza su questa difficile vertenza – ha detto Saiello – per il quale “anche in questo caso sono i lavoratori a pagare sulla propria pelle logiche aziendali fallimentari ed azioni sindacali incomprensibili. Da parte nostra, metteremo in campo ogni impegno per dare il nostro contributo al mantenimento dei livelli occupazionali e per scongiurare l’ennesimo abbandono da parte di una attività commerciale che andrebbe ad impoverire un territorio già in grave difficoltà”.

Il commento di Mina Evangelista

“L’assenza del sindacato, oggi, a questa importante e utile audizione non ci aiuta – ha detto Mina Evangelista , lavoratrice di Auchan di via Argine – , la nostra speranza è che, con l’aiuto delle Istituzioni, si possa concretizzare un percorso che ci salvaguardi tutti e che possa restituire speranza alle nostre famiglie che, da quando è ‘esplosa’ la notizia dei nostri licenziamenti, hanno perso ogni serenità”.

Il commento di Eustachio Tarquinio

“Auchan non ha mai dichiarato di abbandonare la Campania e il Sud e non sono coinvolti nella problematica gli altri iper mercati della Campania” – ha premesso Eustachio Tarquinio – che ha aggiunto: “abbiamo letto sulla stampa dichiarazioni che non abbiamo mai fatto, siamo coscienti di aver fatto una scelta difficile ed impopolare, ma gli attacchi subiti sono inspiegabili anche tenuto conto che la nostra azienda è da tempo presente in Campania con cinque punti di vendita ed è impegnata per il territorio, ha stipulato per tutti i dipendenti contratti a tempo indeterminato, ha 1400 prodotti campani nei propri ipermercati, 40 prodotti campani vengono esportati attraverso Auchan nell’est Europa, e si è spesa per attività sociali, attraverso la propria fondazione ed altre associazioni, anche a beneficio della cosiddetta Terra dei Fuochi. Il problema – ha chiarito – riguarda solo l’ipermercato di via Argine che, aperto nel 2010, ha sempre fatto registrare perdite per un totale di quindici milioni. Da qui la scelta di uscire dal ramo d’azienda e di sottoscrivere un contratto preliminare per l’affitto del ramo d’azienda ad un player che si farà carico di assumere 70 collaboratori, più della metà dell’attuale personale, che lavorano in questo ramo, con il medesimo contratto terziario, distribuzione e servizi, mentre per i restanti 68 lavoratori si aprirà il confronto sindacale e si entrerà nel merito delle possibili soluzioni, che vanno dal trasferimento in altri punti vendita campani non interessati da ammortizzatori sociali, ai trasferimenti su base volontaria in altri ipermercati in Italia, all’assorbimento in servizi che potranno essere internalizzati, all’inserimento in altre aziende campane esterne ad Auchan, agli incentivi all’esodo su base volontaria. Nei prossimi giorni ci aspettiamo la convocazione da parte dei sindacati per entrare nel merito delle questioni, come previsto dalla norme vigenti. Fino a quando questo confronto non avverrà, sarà difficile giungere alla soluzione”.

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