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Collana, Verdi contro Cannavaro e Ferrara: “Promessa non mantenuta”

ragazza-scippata-cervinara
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NAPOLI. Grandi polemiche intorno alla ristrutturazione dello Stadio Collana. Il consigliere regionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli ha attaccato i due ex difensori del Napoli e della Nazionale: «Oggi il Consiglio di Stato rinvia decisione sul ricorso della società di Ferrara e Cannavaro», si legge in un post su Facebook.
 

«Solo per interessi, non per Napoli»

 

«I due ex campioni – continua Borrelli – hanno dimostrato che erano interessati solo all’operazione imprenditoriale e non al bene di Napoli e dei napoletani. Purtroppo, come temevamo, Cannavaro e Ferrara non avevano deciso di impegnarsi per restituire un impianto sportivo ai napoletani, ma volevano solo portare avanti una legittima operazione imprenditoriale nascondendola dietro l’amore per Napoli».

 

 

Il Consiglio di Stato «ha deciso di rinviare la decisione sul ricorso della società rappresentata da Fabio Cannavaro e Ciro Ferrara che chiedeva l’annullamento della decisione con cui la Regione ha revocato l’affidamento del Collana. I giudici del Consiglio di Stato hanno ritenuto insufficiente la motivazione addotta dai ricorrenti, ossia che la Regione non aveva annullato il bando ma aveva comunque assegnato la gestione dell’impianto collinare».

«Questo ricorso comunque non aveva fermato i lavori in corso al Collana che – afferma Borrelli, – come mi ha confermato il professor Raimondo Pasquino, presidente dell’Agenzia regionale per le Universiadi del 2019, continuano a ritmo serrato per poter restituire al più presto l’impianto ai napoletani».

«Una restituzione vera e non come quella promessa da Cannavaro e Ferrara che volevano portare attività commerciali nel Collana e, per farlo, hanno deciso anche di avviare un’azione legale mettendo a rischio la ristrutturazione del Collana e l’utilizzo dell’impianto per le Universiadi del 2019». Poi la stoccata finale: «Purtroppo abbiamo avuto l’ennesima dimostrazione che molti che dichiarano amore per Napoli e i napoletani, nei fatti, lo fanno solo per ricavarne qualcosa per se stessi o per i loro amici».

Francesco Emilio BorrelliNapoli