I metodi di pagamento online ultimamente stanno registrando alti tassi di crescita: le previsioni entro la fine del 2023 parlano di un aumento del 13 per cento, ovvero di un totale di transazioni digitali di 35,2 miliardi per i prodotti, e di 18,8 miliardi per il campo dei servizi di ogni categoria. Alla base di questa tendenza ci sono le società che fanno capo ai nuovi sistemi di pagamento telematici, che includono carte di credito e prepagate, wallet come PayPal, ma anche card con codici usa e getta, tipo Paysafecard.
Ma come funzionano questi servizi? Quali sono le differenze rispetto ai tradizionali bonifici o ai pagamenti in contanti?
Prima di tutto va detto che l’utilità di queste metodologie di pagamento per i consumatori risiede nel fatto che queste assicurano una certa velocità: gli accrediti e gli addebiti sono pressoché istantanei, mentre per l’evasione di un bonifico attraverso l’istituto di credito possono essere necessari dai 3 ai 5 giorni lavorativi. Ne consegue che metodi come PayPal o Postepay Evolution – tra gli altri – si rivelano utilissimi quando, ad esempio, si vuole acquistare un prodotto in promozione su un marketplace, oppure quando si ha necessità di pagare una bolletta, una multa, una rata. A tale riferimento va detto che i nuovi metodi di pagamento consentono anche transazioni in tutta sicurezza verso le pubbliche amministrazioni e che questo è possibile da smartphone, per mezzo dell’app del sistema PagoPA.
Ciò significa di fatto che ai sistemi per le transazioni digitali ormai sono abbinati tutti i principali standard di sicurezza digitale, dal QR code via smartphone ai metodi di autenticazione tramite riconoscimento facciale o impronta digitale. Da metodo a metodo, le garanzie di cyber security e protezione dei dati personali possono variare: i portafogli elettronici, come ad esempio PayPal, sono piuttosto sicuri in quanto richiedono soltanto l’inserimento della mail associata al conto per essere operativi, mentre i codici usa e getta sono scelti in quanto anonimi, oltre ad essere completamente svincolati dai conti correnti. Questo aspetto introduce un altro elemento importante nel funzionamento dei sistemi per le transazioni online: il risparmio. Metodi come le carte ricaricabili o i codici temporanei usa e getta facilitano una gestione del denaro che evita la possibilità di andare “in rosso”, e dunque funzionano soltanto con l’importo effettivamente ricaricato o acquistato.
Non solo: le commissioni richieste per le varie operazioni, che dipendono da metodo a metodo, spesso sono piuttosto convenienti, e ogni sistema riporta nella propria carta dei servizi i costi aggiuntivi applicati ai vari acquisti, che possono dipendere da vari fattori, come la banca utilizzata o il marketplace/sito di servizi presso cui si acquista. Le tabelle che elencano i costi includono anche le varie operazioni presso retailer esteri, e i tassi di valuta: la versatilità, e la possibilità di comprare anche fuori dal territorio di residenza, è di fatto un altro grande incentivo per la crescita ulteriore delle transazioni online nei prossimi anni. Nello Spazio Economico Europeo, ad esempio, Amazon Payments e Paypal addebitano l’1,9 per cento del totale + 0,35 per cento di canone di servizio: saperlo aiuta a scegliere l’opzione preferita.
Ne consegue che per le imprese di prodotti o servizi che operano in Rete è fondamentale offrire un ventaglio ampio di soluzioni di pagamento, così da intercettare le disponibilità e le preferenze dei consumatori e degli utenti. Facciamo qualche esempio: i siti o i negozi online che vendono beni di lusso, come abbigliamento o gioielli, potrebbero trarre vantaggio dal supporto di metodi come PayPal, tramite il quale prodotti costosi possono essere pagati anche in 3 rate senza interessi. Proseguendo con gli esempi, le carte usa e getta hanno una loro utilità nel caso di servizi di intrattenimento, per i quali talvolta sono specificatamente pensati: si veda Paysafecard, che è tra uno dei metodi per i pagamenti più diffusi nei casinò online e in piattaforme come Steam, Playstation, Xbox. Allo stesso modo, per fare un ultimo esempio, una piattaforma che offre viaggi, alloggi e prenotazioni di mezzi di trasporto non può non cercare di intercettare un’utenza internazionale con l’offerta di metodi di pagamento che siano sostenuti dai maggiori circuiti, ovvero Visa e Mastercard.
Questo assicura anche una certa utilità nel caso di “chargeback” o rimborso, ovvero qualora si verifichi qualche problema tra venditore e acquirente, tale da richiedere uno storno di pagamento. Anche la politica dei rimborsi, a cui è ormai pienamente soggetto l’e-commerce, deve essere infatti gestita in modo sicuro per tutti gli “attori” coinvolti nella compravendita: in questo modo viene a sussistere una vera e propria equiparazione dei diritti dei consumatori digitali rispetto a quelli fisici, come da normativa internazionale sul Consumo.
In linea generale, i benefici associati ai più recenti metodi per acquistare prodotti e servizi a distanza, sono più degli svantaggi. Il contrassegno, opzione peraltro costosa, rappresenta ormai la scelta di pochissimi consumatori, che semmai vi si affidano per motivi di sicurezza. Anche in tale direzione, piattaforme di servizi e marketplace possono offrire ai consumatori soluzioni sicure come la “Protezione Acquirenti”, che include rimborsi nel caso in cui i prodotti non siano stati ricevuti, siano stati recapitati in ritardo, o non corrispondano a reale descrizione.
Questo approccio sostiene la finalità di instaurare una relazione fiduciaria con il consumatore finale e, in tal senso, è fondamentale abbinare al proprio e-commerce metodi di pagamento consolidati, sicuri, efficienti e pratici.