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In commissione Welfare, confronto su due proposte della Giunta

NAPOLI. Su entrambi gli argomenti, la commissione ha discusso a partire da un’analisi dei testi ricevuti in bozza per proporre, come ha spiegato la presidente Caniglia, integrazioni e miglioramenti prima della presentazione delle delibere.

Il primo argomento

Sulla delibera di proposta al Consiglio per l’istituzione del garante comunale per le persone detenute e private della libertà personale, la discussione ha riguardato alcuni nodi tematici già emersi in una precedente riunione e riproposti oggi dalla consigliera Quaglietta (PD) e dalla stessa presidente Caniglia che ha riportato le perplessità espresse dai consiglieri Moretto (Prima Napoli) e Santoro (Misto Fratelli d’Italia): innanzitutto, il rischio della sovrapposizione tra la figura proposta e i garanti già esistenti a livello regionale e nazionale, con la richiesta di una più puntuale definizione dei compiti e di una elezione che avvenga in Consiglio comunale anziché su designazione del Sindaco, infine, l’inclusione del carcere minorile di Nisida tra gli istituti da curare da parte del Garante. Sul punto della sovrapposizione rispetto alle figure regionali e nazionali di garanzia, la consigliera Menna (Mov. 5 Stelle) ha espresso l’opinione che sia opportuna, per garantire una figura più vicina al disagio non solo dei detenuti ma anche delle famiglie, l’elezione di un garante comunale; il consigliere Rinaldi ha a sua volta richiamato la necessità di sottrarre tale figura di garanzia alle logiche politiche, come avverrebbe nel caso di una designazione consiliare, risultando preferibile, da questo punto di vista, una designazione da parte del Sindaco sulla base di criteri prestabiliti. Su questo aspetto, l’assessora al Welfare Gaeta ha spiegato che i curriculum saranno selezionati a seguito di un avviso pubblico che garantisca non solo la competenza ma anche l’incompatibilità con altri incarichi, ad esempio professionali, ferma restando la positività dell’apporto che dal Consiglio può venire per delineare caratteristiche e criteri per le candidature. Il garante comunale, infine, può rappresentare un importante elemento di raccordo con il garante regionale per la sua vicinanza alle problematiche territoriali: in questo senso, associazioni e gruppi di famiglie di persone detenute hanno sollecitato l’istituzione di una figura cittadina di garanzia. L’inclusione di Nisida nell’ambito di competenza, per quanto limitatamente ai reclusi maggiorenni, è una proposta da accogliere senz’altro, ha concluso l’assessora Gaeta, che ha spiegato che al garante sarà destinata una sede, con le dovute attrezzature, presso l’ex ospedale della Pace e presso la sede della VIIa Municipalità nella quale insiste la casa circondariale di Poggioreale.

Il secondo argomento

Sul secondo argomento in discussione, cioè il regolamento per la gestione e il funzionamento del canile municipale di Napoli in via Janfolla, nella riunione odierna la consigliera Menna, che in generale condivide l’impianto moderno del regolamento che delinea una struttura circolare, non luogo di detenzione ma di scambio e di relazione interspecifica, ha presentato alcune proposte integrative della bozza di regolamento, in gran parte condivise sia dalla commissione che dall’assessora Gaeta, riguardanti, in particolare: l’inserimento, nell’organigramma, della figura del responsabile della relazione e del recupero comportamentale del cane, e forme di convenzionamento con l’Università per garantire, ad esempio attraverso tirocini, ed altre iniziative coordinate con il Welfare, scambi di conoscenze e possibilità di interazione con altri ambiti, come quello dell’istruzione scolastica e quello dell’assistenza agli anziani.

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