NAPOLI. Oltre 1.500 capi di abbigliamento con marchi contraffatti, che se venduti avrebbero fruttato un illecito guadagno di circa 100mila euro, sono stati sequestrati dalla guardia di finanza di Monfalcone (Gorizia) al termine di un’indagine di polizia giudiziaria durata più di un anno.
L’operazione Via della seta
Sono quaranta le persone indagate nell’ambito dell’operazione, denominata «Via della seta», per reati di contraffazione, di introduzione nello Stato e commercio di prodotti con segni falsi e di ricettazione.
Per 16 di questi, residenti in Campania, l’autorità giudiziaria ha riconosciuto l’ipotesi dell’associazione a delinquere finalizzata alla commissione dei citati reati. Per una persona di Grado, «referente» della compagine criminale e «addetto» all’illecita commercializzazione nella provincia isontina, il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Gorizia ha disposto la misura cautelare in carcere, eseguita nei mesi scorsi dai finanzieri di Monfalcone.
Le indagini, svolte anche per mezzo di intercettazioni telefoniche e accertamenti bancari, hanno permesso di ricostruire la filiera criminale «a monte», composta da soggetti operanti nell’hinterland napoletano, dedita alla produzione e alla commercializzazione, in tutto il territorio nazionale, dei capi.