NAPOLI. Zero violenze. E anche zero tolleranza. Ma soprattutto “Gruppo Zero”. È questa la filosofia della rete regionale tra centri antiviolenza, sportelli di ascolto, case rifiugio, che si pone come obiettivo il contrasto alla violenza di genere, la tutela della donna, cambiamento sociale.
Ne parlerà Mirella Miroddi, assistente sociale responsabile della casa rifugio del Cirs di Messina, all’incontro organizzato proprio dalla Onlus lunedì 8 maggio al Palacultura. Il convegno, dalle ore 10 alle ore 17, ha come titolo “Dalle Parole ai fatti. Per dare voce al silenzio: la parola alle donne” e suona come un monito proprio mentre l’Italia è ancora scossa per l‘omicidio dell’insegnante salernitana trovata morta in casa dopo due giorni. Ma sono già tre le donne massacrate tra la fine di aprile e i primi di maggio.
Come fermare questa barbarie? Intanto facendo rete
Lo spiegheranno, oltre a Mirella Miroddi – si legge in una nota del Cirs Onlus – altri importanti relatori come il procuratore aggiunto Giovannella Scaminaci, il comandante della Compagnia dei Carabinieri Messina Centro, Paolo De Alescandris, Rosaria Di Blasi, vice questore aggiunto di Messina, la psicoterapeuta Luisa Benincasa del Centro Armonia di Palermo, Rosalba Turrigrossa, della cooperativa Etnos Caltanissetta che spiegherà il Progetto Ali di Farfalla al servizio degli uomini maltrattati, Veronica Di Perna dell’associazione La Clessidra di San Piero Patti e gli avvocati Gianna Palacino e Concetta LaTorre, rispettivamente responsabili dell’associazione “Il Filo di seta” di Vittoria e “Al tuo fianco” di Santa Teresa di Riva.
Le donne coraggio
Al termine del convegno, che sarà moderato dalla giornalista Elisabetta Reale, firma del protocollo di intesa tra le associazioni aderenti al gruppo Zero che ha come scopo proprio quello di favorire il confronto fra gli associati per migliorare la presa in carico delle donne vittime di violenza. Al convegno organizzato dal Cirs col patrocinio di Comune di Messina, Regione, Ordine degli Psicologi e Ordine professionale degli assistenti sociali della Regione, oltre il saluto della presidente del Cirs Maria Celeste Celi e della vicepresidente Aurora Notarianni, la presenza di numerose autorità ma soprattutto di tre donne coraggio: Vera Squatrito, mamma di Giordana, barbaramente uccisa a vent’anni dall’ex fidanzato, Giovanna Zizzo mamma della piccola Laura Russo massacrata dal padre mentre dormiva e Grazia Biondi dell’associazione Manden diritti civili e legalità “Mai più vittima”.
Tre storie, tre testimonianze importanti di chi ha saputo trasformare la sofferenza in aiuto e impegni civile al fianco di tutte le altre donne. Grazia Biondi, proprio lo scorso anno, è stata autrice di una toccante lettera alle istituzioni, dalla presidente della Camera Laura Boldrini al guardasigilli Andrea Orlando per sensibilizzarli contro “chi calpesta la dignità umana e la legalità, verso chi non ha mezzi per potersi difendere se non rivolgendosi alle istituzioni stesse”.
Grazia Biondi, salernitana, ha subito dal coniuge ogni forma di violenza fisica, psicologica ed economica per lunghi nove anni. Ancora oggi aspetta sia fatta giustizia. Ma non si arrende più e dal Palacultura di Messina continuerà la sua lotta invitando tutte a non seppellire mai la propria dignità “perché è meglio morire lottando, piuttosto che restare inermi”.