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Coronavirus, muore al Cotugno: “Rubati fede, portafogli e telefonino”

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Coronavirus, muore all’ospedale Cotugno di Napoli dopo qualche giorno dal ricovero e quando i familiari della vittima chiedono di riavere gli effetti personali arriva l’amara scoperta.

Rubati gli effetti personali ad una vittima del coronavirus

L’uomo è stato trasferito in terapia intensiva il 25 settembre ed è morto l’8 ottobre. Quando i familiari hanno telefonato in ospedale per sapere quando sarebbe stato possibile andare a prendere i suoi effetti personali, si è scoperto il furto.

Il cognato di Nicola lo scrive in una lettera inviata all’assessore regionale Francesco Borrelli per raccontargli l’accaduto: «Quando mia sorella ha ricevuto quella busta le è stato detto di non aprirla assolutamente, poteva essere infetta. Il consiglio fu di lasciarla all’aria aperta almeno per 24 ore. A questo punto – aggiunge sempre il cognato della vittima – devo immaginare che l’abbiano detto per farle perdere altro tempo con l’obiettivo di evitare che si accorgesse del furto in ospedale, meglio invece scoprirlo a casa sua, il giorno dopo, quando ogni contestazione sarebbe stata certamente più complicata».

La denuncia

Immediata la denuncia ai carabinieri di zona che hanno già aperto un fascicolo: «Quello che è accaduto all’ospedale Cotugno, se dovesse essere confermato, è una vicenda disgustosa», è il commento di Francesco Borrelli. «Rubare è già di per sé un atto criminale, farlo poi ai danni di un uomo che non c’è più è vergognoso. Siamo di fronte a degli sciacalli senza scrupoli e senza dignità che non si fermano neanche davanti a un uomo morto di Covid e allo strazio di una famiglia devastata dal dolore».

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