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Coronavirus a Napoli, focolaio al Cardarelli: positivi sei sanitari e 30 pazienti

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Coronavirus a Napoli, in aumento i casi all’ospedale Cardarelli, ad oggi, conta un bilancio di sei sanitari e 30 pazienti risultati positivi al virus.

Coronavirus a Napoli, focolaio al Cardarelli

Tra i dati, che includono un primario, ricoverato in rianimazione, e un altro primario in isolamento domiciliare, per il quale si attende l’esito del tampone naso faringeo, vanno aggiunti i ricoverati nella palazzina M, il padiglione interamente dedicato agli affetti da Coronavirus presso cui sono ricoverate 18 persone di cui due intubati.

I casi

Nello specifico, per quanto riguarda la platea di ammalati che si erano recati al Cardarelli per patologie completamente estranee al Covid, i numeri dei contagiati riguardano: sette casi positivi, registrati ieri nel pronto soccorso a cui si aggiungono altri cinque accertati oggi e sette positivi nel reparto di Medicina d’Urgenza. Due casi positivi in Medicina 2, uno in Medicina 3, uno in Medicina 1 e ancora un caso in Chirurgia Vascolare, uno in Chirurgia 1, uno al Centro GrandI Ustionati e quattro casi in Ortopedia.

Una situazione “sotto controllo” e da proporzionare ai mastodontici numeri che registra il presidio come accessi e ricoveri, secondo quanto dichiarato dalla task force di infettivologi del Cardarelli che rassicura sulle procedure di controllo e screening dei contagi nel presidio.

Alessandro Perrella

“I pazienti di cui è stata rilevata la positività erano giunti in ospedale per le patologie più svariate e asintomatici – chiarisce Alessandro Perrella, infettivologo del presidio – grazie alle procedure di controllo degli accessi messe in atto dall’azienda ospedaliera, siamo in grado di conteggiare e circoscrivere i contagi, attuando prima il test sierologico e successivamente i tamponi”.

Aggiunge Perrella

Riguardo la permanenza dei contagiati nei reparti che non hanno una vocazione Covid, Perrella aggiunge: “in ogni reparto ci sono aree di isolamento per i pazienti sospetti ed è in programma la possibilità di dedicare un intero padiglione ai casi accertati”.

Conclude

Siamo anche dotati dei tamponi rapidi che rilevano la presenza del Coronavirus entro 30 – 35 minuti dalla loro somministrazione e vengono utilizzati per i pazienti tempo-dipendenti ma per lo screening di largo uso il tampone naso faringeo che ci fornisce risposta entro 24-48 ore rimane la migliore procedura da attuare per tutelare pazienti e sanitari”.


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