Emergenza Coronavirus a Napoli, i medici di famiglia e l’Asl hanno stipulato un patto per evitare i ricoveri in ospedale. L’obiettivo è creare un modello di cure precoci per i pazienti che garantisca tempestività di diagnosi e terapie, accesso ai farmaci e controlli costanti.
Coronavirus a Napoli, patto medici di famiglia-specialisti Asl
Da lunedì prossimo, come riporta il Mattino, un’interfaccia informatica metterà in collegamento i medici di Medicina generale con gli specialistici ambulatoriali e ospedalieri della Asl. Il gruppo di specialisti sarà formato da pneumologi, immunologi e infettivologi in grado di collaborare attivamente con i medici di famiglia e i camici bianchi delle Usca, (Unità speciali di continuità assistenziale).
Questi ultimi continueranno ad essere deputati alle visite a casa dei pazienti non solo per effettuare tamponi ma anche per sistemare presidi di controllo cardiologico a distanza, garantire il funzionamento degli strumenti di telemedicina, fornire farmaci, saturimetri e assicurare controlli fino all’esecuzione dei tamponi di guarigione. Coordinatore dell’attività sarà sempre il medico di medicina generale in collegamento con le aggregazioni funzionali territoriali (170 in Campania) in attività su un arco orario di 12 ore.
Il medico di fiducia, oltre a richiedere i tamponi e a seguire il paziente lungo tutta la fase di assistenza domiciliare, potrà disporre – insieme ai dipartimenti di prevenzione, alle unità di prevenzione collettiva e alle strutture sociosanitarie dell’amministrazione comunale – quarantene extradomiciliari laddove il regime di isolamento non sia compatibile con la realtà abitativa.