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Coronavirus, nei ristoranti di Napoli poche mascherine e nessuno chiede i documenti: i clienti

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Coronavirus, sono pochi ristoranti di Napoli che rispettano e fanno rispettare le nuove regole: poche mascherine tra i clienti e nessuno chiede i documenti temendo che gli avventori possano andare via.

Coronavirus: a Napoli sono pochi i ristoranti che rispettano le regole

In barba alle nuove direttivee regionali, che prevedono l’utilizzo delle mascherine nei luoghi chiusi, e la consegna di almeno un documento di identità per ogni tavolo, molti ristoranti di Napoli trasgrediscono e vanno avanti senza un minimo di sicurezza.

Chiudere un occhio

I clienti, di solito, accolgono con riluttanza l’invito a fornire le generalità specialmente per quanto riguarda il numero di cellulare, e troppo spesso i gestori chiudono un occhio, spinti dalla voglia di riprendere il ritmo e ripartire, anche se la crisi ancora non allenta la sua morsa.

L’appello

Antonino Della Notte, titolare di Antonio&Antonio e presidente di Aicast (Associazione Industria, Commercio, Artigianato, Servizi e Turismo della Provincia di Napoli), lancia un appello ai suoi colleghi “Il lavoro procede bene, e con l’ordinanza non stiamo avendo particolari problemi a gestire i clienti che arrivano a mangiare da noi sul Lungomare. L’identificazione è una traccia contro il Covid, che dovrebbe essere richiesta però in tutti i settori a rischio contagio. Lancio un appello a tutti gli esercenti: è necessario prendere i dati dei clienti e conservarli per aiutare la mappatura del virus. La folla, il quartiere e l’orario della giornata non devono e non possono essere un’attenuante per non chiedere i documenti“.

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