Coronavirus, la seconda ondata è partita quasi certamente partita dai rientri estivi, di cittadini residenti nella zona di Posillipo e Mergellina. La mappa del contagio ripartito per quartieri, per incidenza, per età e sviluppo dinamico è stata stilata grazie al lavoro di Giuseppe e Simona Signoriello e da Vittorio Simeon, docenti dell’Unità di Statistica medica dell’Università Vanvitelli con la collaborazione dell’assessore alle Pari opportunità e alla Salute al Comune di Napoli Francesca Menna.
Focolai a Posillipo: la spiegazione della seconda ondata
Nel lasso di tempo che va dal 1 agosto al 15 novembre le prime aree colorate per intensità epidemica partono proprio da Posillipo per poi estendersi a Chiaia, San Ferdinando. L’infezione, agli inizi di settembre, rallenta, sembra perdere vigore rimanendo confinata a Posillipo, Chiaia e il Porto.
I dati
«In totale, dal 1 agosto al 15 novembre si contano a Napoli 22.268 casi – spiega Signoriello – con un massimo di casi notificati in un giorno superiori a 1000 il 6 novembre. Nell’ultima settimana dal 9 al 15 novembre si osserva una leggera flessione ma su livelli comunque elevati. Nella settimana dal 9 al 15 novembre l’incremento dei casi è stato di circa 4mila unità con una crescita, rispetto alla settimana precedente, del 22%. L’esito di questi picchi sono stati l’aumento dei ricoveri e soprattutto, negli ultimi giorni, della mortalità».
«A ottobre – conclude Signoriello – è possibile evidenziare un aumento dei contagi tra 6 e 18 anni a causa probabilmente dell’inizio delle attività scolastiche e a novembre un progressivo aumento dell’età media a circa 45 anni con il raddoppio di incidenza negli anziani. Segnale da valutare attentamente sia per il carico sul servizio sanitario sia per i rischio di esito infausto».