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Perché Procida è stata eletta Capitale Italiana della Cultura (e perché riceverà un milione di euro)

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È di oggi la notizia della scelta di Procida come Capitale Italiana della Cultura 2022. Ma cosa vuol dire e cosa comporta questa nomina? La città di Procida è stata scelta rispetto alle altre candidate Ancona, Bari, L’Aquila, Pieve di Soligo (Treviso), Taranto, Trapani, Verbania e Volterra. A scegliere Procida è stata una giuria presieduta dal professor Stefano Baia Curioni dopo l’esame dei 10 progetti presentati dalle città che si erano candidate.

Procida Capitale Italiana della Cultura 2022, cosa vuol dire

La capitale italiana della cultura è una città designata ogni anno dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo e scelta da una commissione di sette esperti nominata dallo stesso ministero che, per il periodo di un anno, ha la possibilità di mettere in mostra la sua vita e il suo sviluppo culturale.

La Capitale italiana della cultura è stata istituita nel 2014 e ha tra gli obiettivi quello di sostenere, incoraggiare e valorizzare l’autonoma capacità progettuale e attuativa delle città, affinché venga recepito in maniera sempre più diffusa il valore della leva culturale per la coesione sociale, l’integrazione, la creatività, l’innovazione, la crescita e lo sviluppo economico.

“Dal 2014 – sottolinea il Ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo, Dario Franceschinida quando abbiamo avuto l’idea di istituire anche in Italia il titolo di Capitale della cultura, ogni edizione ha avuto effetti concreti e positivi sullo sviluppo turistico e sulla fruizione del patrimonio culturale materiale e immateriale dei territori e delle città vincitrici”.

Il premio da un milione di euro

Il titolo di Capitale italiana della cultura è conferito per la durata di un anno e la città vincitrice riceverà un milione di euro. Negli anni precedenti il titolo è stato assegnato alle Città di Cagliari, Lecce, Perugia, Ravenna e Siena nel 2015; Mantova nel 2016; Pistoia nel 2017, Palermo nel 2018.



Parma è la Capitale italiana della cultura 2020, prorogata al 2021 come disposto dal Dl Rilancio 19 maggio 2020 che ha inoltre stabilito che la procedura di selezione per l’anno 2021, in corso alla data di entrata in vigore del presente decreto, si intende riferita all’anno 2022.

Perché è stata scelta Procida: la storia dell’isola

L’attuale nome dell’isola deriva da quello di epoca romana Prochyta. Secondo una prima ipotesi questo nome deriva da Prima Cyme, ovvero “prossima a Cuma”, come doveva apparire l’isola ai coloni greci nella migrazione dall’isola d’Ischia a Cuma.

Un’altra ipotesi fa derivare il nome dal greco pròkeitai (πρόκειται), cioè “giace”, in considerazione di come appare l’isola, vista dal mare. Secondo un’altra ipotesi ancora, invece, tale nome deriverebbe dal verbo greco prochyo, in latino profundo: l’isola sarebbe stata infatti profusa, messa fuori, sollevata dal fondo del mare o dalle profondità della Terra.


 


Dionigi di Alicarnasso infine, nel suo Archeologia Romana volle far derivare il nome da quello di una nutrice di Enea, da lui qui sepolta quando vi approdò. Secondo il mito greco qui avvenne inoltre la lotta tra i giganti e gli dei, e come Tifeo e Alcioneo finirono rispettivamente sotto il Vesuvio e Ischia, così Mimante fu posto sotto l’isola di Procida.

 

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