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Crypta Neapolitana, la commissione: “Valutare il crowdfounding”

foto-commissione-cultura
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NAPOLI. La commissione Cultura, presieduta da Elena Coccia, ha discusso ieri della situazione della Crypta Neapolitana, la galleria edificata nel I secolo a.C. come linea di comunicazione tra l’antica Neapolis e Puteoli che, dopo diversi interventi di restauro, è attualmente chiusa al pubblico. Sono intervenute Costanza Boccardi, assessora alla Xa Municipalità, e Renata Ciannella, dell’ufficio Valorizzazione città storica del Comune.

Le dichiarazioni dell’assessore Costanza Boccardi

Richiesto dall’assessore alla Programmazione culturale della Xa Municipalità, Costanza Boccardi, l’incontro – ha spiegato in apertura la presidente Coccia – ha avuto lo scopo di fare il punto sulla fruibilità, valorizzazione e tutela della Crypta Neapolitana, un bene monumentale antichissimo, a cavallo tra la Ia e la Xa Municipalità, che è attualmente interdetto al pubblico e sul quale si vuole rinnovare l’attenzione, anche inserendolo in percorsi turistici alternativi, sempre più richiesti nei circuiti internazionali.

L’assessore Boccardi ha spiegato che al momento è necessario procedere per gradi, perché il primo problema da affrontare riguarda proprio l’accessibilità al sito. Servirebbe infatti un sopralluogo per poter formulare valutazioni sui lavori necessari per la sua riapertura. Nel lungo periodo l’obiettivo potrebbe essere quello di riaprire l’intera galleria, lunga circa 700 metri, riproponendo quello che nel Grand Tour era il percorso di accesso dalla città ai Campi Flegrei; nel medio periodo si potrebbe invece puntare alla riapertura dei primi cinquanta metri sul versante di Fuorigrotta, un tratto che era già stato oggetto di restauri conservativi ma che è chiuso dal 2009 a causa di alcuni dissesti.

Boccardi ha spiegato che puntare sulla riapertura di questo primo tratto, in previsione del Maggio dei Monumenti, sarebbe importante non solo per il recupero di un così antico bene monumentale, ma anche un segnale forte per il rilancio del quartiere di Fuorigrotta, da troppi anni al centro di un degrado crescente.

L’architetta Ciannella ha spiegato che sull’area esiste un vecchio progetto del 2005, ancora in fase preliminare, che inseriva il recupero della Crypta in un più ampio piano di restauro del parco archeologico e della tomba di Virgilio. Si è provato nel gennaio 2017 a recuperare questo progetto inserendolo in quello della “Città verticale” previsto dal Patto per Napoli, ma non è stato ammesso al finanziamento.

Le dichiarazioni del presidente Elena Coccia

Al momento quindi, ha concluso la presidente Coccia, serve precedere ad un sopralluogo nel tratto di cinquanta metri sul versante di Fuorigrotta, e ricostruire cosa è stato fatto e cosa si può fare per restituire questo bene alla città, anche valutando forme di finanziamento esterne attraverso forme di crowdfunding. Un’iniziativa che, collegata anche al rilancio di Fuorigrotta, consentirebbe di puntare alla valorizzazione non solo della città greco-romana ma anche di quella Novecentesca, ben rappresentata in questo quartiere.

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