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Dal latino al napoletano a Pompei: “Stateve buono”

POMPEI. Proseguono le traduzioni dal latino al napoletano di Carlo Avvisati, giornalista e scrittore, che sta raccontando la storia di alcuni graffiti del Parco Archeologico di Pompei scritti in latino tramite parole e modi di dire napoletani.

I graffiti di Pompei dal latino al napoletano

“Puntualissimo ecco un nuovo “scarrafone” (anche se questa volta non si tratta di un graffito ma di un titolo musivo) latino – napoletano che il Parco Archeologico di Pompei ha postato sulla sua pagina social. Il progetto, sostenuto dal Direttore generale del Parco, professor Massimo Osanna, punta a evidenziare quanta arguzia latina si ritrovi ancora dopo duemila anni nel dialetto napoletano, così come mostra il “”salutammo guarà” (che in latino è “Salve lucrum”) che il commerciante pompeiano aveva fatto scrivere sull’ingresso della sua casa. A dimostrazione che quando in una casa entra il “guadagno” esso è sempre il benvenuto.
L’appuntamento è per il prossimo scarrafone che, sono certo, come quelli che lo hanno preceduto metterà in moto curiosità e immaginazione. Condividete e date il vostro “like” sul post del Parco archeologico.
E questo, “Vale”!
Ovvero “stateve buono”, come si direbbe oggi”. Questa la spiegazione di Avvisati su Facebook.

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