“È tutto un celebrare di record di occupazione. Smettiamola di chiamarla occupazione. È un record di precariato”. Così il ministro dello Sviluppo economico e del Lavoro, Luigi Di Maio, commenta i dati Istat in occasione dell’incontro con l’imprenditore calabrese Nino De Masi. “Se vogliamo celebrare il lavoro deve essere il lavoro stabile, deve permettere alle persone di farsi una famiglia. Oggi in decreto dignità – sottolinea – iniziamo a smantellare quella parte di jobs act che ha creato precarietà in Italia. E’ solo l’inizio, spero che il Parlamento ci metta mano in modo più solido e più forte”.
Dati Istat sull’occupazione, l’insoddisfazione di Di Maio
I dati Istat, aggiunge il ministro del Lavoro, “rilevano i contratti” che ci sono: “Se poi vogliamo parlare di ore di lavoro che mancano all’appello, di precarietà, antidepressivi di cui aumenta il consumo in Italia proprio perché l’incertezza aumenta sempre di più, forse quel dato sull’occupazione magari non lo dovremmo più celebrare come in passato: è così che quelli di prima hanno perso. Dicendo alla gente che doveva essere contenta perché l’indice stava salendo. Invece – ribadisce – sale l’indice di precarietà. Mi pare che da quei dati si testimonia un record di contratti a tempo”.
“Dobbiamo chiudere l’epoca in cui il contratto a termine viene utilizzato solo per fare aumentare l’indice Istat dell’occupazione” dice Di Maio. Oggi, rileva, “si usa contratto a 2 giorni per celebrare record dell’occupazione. Poi andateglielo a dire alle famiglie italiane che l’occupazione è aumentata: vedrete come vi rispondono”, sottolinea il ministro, come riporta l’Adnkronos.
Il decreto dignità “è solo un primo passo: oggi interveniamo sui contratti a tempo determinato e su quello a tutele crescenti. So benissimo che il nostro intervento non potrà prescindere dall’abbassamento del costo del lavoro. Dobbiamo ridurre il costo del lavoro e questo in legge di bilancio ci sarà”.