NAPOLI. “Presso la Regione Lombardia, con il presidente Attilio Fontana, oggi abbiamo presentato i contenuti dell’accordo di collaborazione tra gli ospedali Niguarda di Milano e Cardarelli di Napoli per lo scambio reciproco di buone pratiche medico-scientifiche, di progetti di collaborazione nel campo della formazione, delle esperienze gestionali, dei modelli organizzativi e della ricerca”. Vincenzo De Luca, governatore della Regione Campania, spiega così l’incontro che si è tenuto ieri presso il nosocomio milanese col presidente regionale Attilio Fontana.
Il patto per la sanità tra Campania e Lombardia
“Ci siamo presentati con il volto di un Sud diverso – prosegue De Luca -, per tanti versi in maniera radicalmente opposta all’immagine che ancora continua a circolare. Siamo quella parte del Sud che combatte contro il plebeismo, il pulcinellismo e la superficialità, e che si presenta con il volto del rigore, del lavoro serio e dell’eccellenza professionale”.
“La sanità campana – spiega – è ancora commissariata per via di un debito pregresso di circa 9 miliardi accumulato in vent’anni. Entro il 2018 puntiamo a chiudere tutta la partita debitoria. Lo sforzo che abbiamo fatto e stiamo facendo è immane: siamo partiti in un contesto difficile, e nel 2015 la Campania era l’ultima regione in Italia per i LEA (Livelli Essenziali di Assistenza)”.
“Ci siamo subito ritrovati sui giornali con la questione delle barelle al Cardarelli. Per anni è stato un ospedale di frontiera quando a Napoli era praticamente l’unico pronto soccorso in funzione, ed è stato fatto un lavoro eroico dai dirigenti e dai medici. Abbiamo eliminato le barelle, imponendo un’organizzazione rigorosa che ha coinvolto tutti gli ospedali di Napoli, ma questo lavoro è stato spesso offuscato da immagini del tutto strumentali. Anche in un contesto così difficile abbiamo avuto e fatto crescere dei punti di assoluta eccellenza”, continua ancora De Luca.
“Noi stiamo facendo una rivoluzione e lo stiamo facendo dovendo rinunciare a 1,7 miliardi di risorse da investire: ogni anno abbiamo ingiustamente 250 milioni di euro in meno nel riparto del fondo sanitario nazionale. Nonostante tutte le oggettive difficoltà abbiamo ottenuti risultati importantissimi”, precisa.
“La rivoluzione della sanità in Campania”
“Oggi i conti sono in ordine. Abbiamo approvato tutti i bilanci delle Asl che non venivano approvati dal 2011, con tre premialità che non avevamo mai avuto nel recente passato. Tre anni fa eravamo ultimi sui LEA mentre oggi siamo a metà della griglia. Sui tempi di pagamento, la Campania paga a 30 giorni per le forniture dei farmaci. Stiamo lavorando per realizzare la rete di medicina territoriale, abbiamo avviato il lavoro per le reti di emergenza per l’ictus, l’infarto del miocardio, il politrauma, il materno infantile, e abbiamo quasi dimezzato i tempi di attesa per le visite.
È in fase di completamento la realizzazione di grandi ospedali sia di livello nazionale che internazionale, a cominciare dall’ospedale del Mare a Napoli. Completeremo tutto entro l’inizio del prossimo anno, mentre già da settembre apre il pronto soccorso. Abbiamo avviato un grande programma di ricerca sul campo dell’oncologia investendo 100 milioni di euro di fondi europei su 5 linee di ricerca rivolte a strutture pubbliche e private.
Al Niguarda di Milano abbiamo visto esempi positivi ai quali vogliamo ispirarci per migliorare la nostra azione. A nostra volta, portiamo qui in Lombardia la nostra esperienza e le nostre capacità in diversi campi, tra cui la chirurgia robotica”, sostiene De Luca.
“Niguarda e Cardarelli, Lombardia e Campania, due esperienze che si confrontano, si aiutano e si arricchiscono per dare servizi migliori ai nostri concittadini. Con questo incontro abbiamo dato prova di come si può collaborare nel nostro Paese, quando si parte dai problemi concreti e dalle persone in carne e ossa, non dagli ideologismi”, conclude De Luca.