NAPOLI. «Io ho fatto il voto del silenzio per 15 giorni, chi si vuole fare pubblicità con me mi deve pagare, sono come Mourinho».
Lo ha detto il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca rispondendo, a margine del gemellaggio Cardarelli-Niguarda a Napoli, ai cronisti che gli chiedevano della volontà espressa dal governo di proseguire il commissariamento della Sanità della Regione. Lo riporta il quotidiano Il Mattino.
De Luca – Mourinho, gli “Special Two”
Il riferimento è alle dichiarazioni di Josè Mourinho, che da allenatore dell’Inter commentò alcune dichiarazioni dell’allora ds del Catania Lo Monaco, dicendo che “chi si vuole fare pubblicità con il mio nome mi deve pagare”.
Il commissariamento Sanità in Campania
De Luca aveva nelle scorse settimane formalmente inviato la richiesta di uscita dal commissariamento, ma nei giorni scorsi sia il ministro per la sanità Giulia Grillo che il vicepresidente del consiglio Luigi Di Maio hanno affermato che il commissariamento proseguirà.
Tra una battuta e l’altra, però, il governatore ha rotto il silenzio: «La logica del commissariamento – ha spiegato – non ha più alcuna motivazione oggettiva per stare in piedi. Non abbiamo bisogno di nessun commissario ma di fare il nostro lavoro quotidianamente e oggi tutti i dati ci consentono di rivendicare la riconquista dell’autonomia. L’ultima verifica con il governo dello scorso 22 novembre ci ha visto presentare un quadro di bilancio strutturalmente risanato, con cinque anni di bilancio in attivo. La ragione dei commissariamenti era rappresentata dal debito: nel 2009 la Campania aveva accumulato quasi 8 miliardi di euro nella sanità. Era una punizione meritata ma ora sul bilancio nessuno ha potuto o può dire nulla».
Il convegno Cardarelli-Niguarda
Parlando al personale medico del Cardarelli, De Luca ha poi detto: «Ci presentiamo a testa alta nell’incontro con il Niguarda di Milano con concretezza e rigore non con il pulcinellismo, ma con l’immagine di chi è pronto ad accettare la sfida dei costi standard. Per me va bene la linea della Lombardia, stesse risorse per tutte le regioni, siamo pronti a rinunciare perfino a quello che dovevano darci e non ci hanno dato sulla deprivazione sociale e della povertà. Ci abbiamo rimesso ogni anno 220 milioni di euro, non mi importa, andiamo avanti».