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Defecano in Galleria Umberto e con gli escrementi scrivono “50% napoletane zo…”

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Quanto accaduto in Galleria Umberto è davvero vergognoso. Un cittadino ci ha inviato una fotografia che mostra una scritta, fatta con degli escrementi presumibilmente umani, che recita “50% napoletane zo***”. A denunciare l’accaduto il Consigliere Regionale di Europa Verde, Francesco Emilio Borrelli dalla sua pagina Facebook.

Defecano in Galleria Umberto e scrivono con gli escrementi

Questo è il simbolo di una sconfitta, la dimostrazione che la gestione della Galleria Umberto non può essere portata avanti dall’Amministrazione pubblica. Sono anni che chiediamo almeno l’installazione delle telecamere di video sorveglianza all’interno della Galleria, che rappresenta uno dei monumenti architettonici di più alto pregio della città di Napoli.

Un luogo che dovrebbe ospitare i turisti, che dovrebbe rappresentare una cartolina della città, diventa simbolo di degrado e abbandono. Non ci sono davvero parole per descrivere l’autore di un gesto così schifoso”, continua Borrelli.

Afferma Benedetta Sciannimanica

“È arrivato il momento di una risposta forte e decisa, afferma Benedetta Sciannimanica, Consigliera del Sole che Ride della I Municipalità, la Galleria Umberto deve essere adottata e quindi gestita dai privati, senza escludere l’installazione di cancellate che blocchino l’ingresso in determinati orari. Non è più possibile stare fermi a guardare il degrado dilagare nella nostra Napoli, l’impoverimento culturale che ha portato tanti marchi storici ad abbandonare la Galleria, ormai preda delle multinazionali.

I tanti locali ormai vuoti potrebbero ospitare un Comando della Polizia Municipale, un simbolo di legalità, un primo passo per restituire dignità a un pezzo di storia della nostra Napoli. Credo che con l’episodio accaduto oggi si sia toccato il fondo, mi auguro che chi ha compiuto questo scempio venga individuato dalle Forze dell’Ordine e che il Comune si costituisca parte civile, per tutelare tutta la città da queste persone inqualificabili”.

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