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“Demacrazia”, a Roma la presentazione del libro-manifesto di De Magistris

de luca de magistris

NAPOLI. Il sindaco che «intende fare la rivoluzione governando». In questa breve frase si cela il significato di “Demacrazia”, il libro del giornalista Giacomo Russo Spena che indaga e spiega la visione, il pensiero e l’esperienza politica di Luigi De Magistris.
L’opera, edita da Fandango Libri, sarà presentata domani alla Nuvola di Fuksas a Roma. La cornice è quella della Fiera Più Libri, più liberi. Oltre all’autore ci saranno anche il sindaco di Napoli Luigi De Magistris e il vicedirettore di Repubblica Tommaso Cerno.

 

«Contro tutto e tutti»

 

Nei suoi anni da primo cittadino di Napoli, Luigi De Magistris è andato spesso contro tutto e tutti, da Renzi a Salvini. Tuttavia ha convogliato sulla sua persona diverse critiche, da destra come da sinistra, senza dimenticare i 5 stelle.

Il libro di Spena indaga il pensiero e l’esperienza politica a partire dalla Rivoluzione arancione del 2011 che portò per la prima volta De Magistris a Palazzo San Giacomo. All’epoca come ora, la posizione di De Magistris resta distante da quella del centro-sinistra rappresentata da Renzi, ma anche da quella di una sinistra di cui non condivide la visione. Da Pisapia alla nuova formazione di Mdp che annovera tra i suoi membri e fondatori Bersani e D’Alema.

Su Pisapia, De Magistris dice: «Rispetto a Renzi, Pisapia è sicuramente una personalità più democratica e con posizioni più simili alle mie, ma lui si accontenta di spostare leggermente a sinistra l’asse del centrosinistra. Uno schema vetusto e fallimentare. Si deve, invece, alzare l’asticella e fare quel che si è fatto a Napoli, cioè fare la rivoluzione».

Su Mdp: «Si può fare una rivoluzione con uno con un passato come quello di D’Alema? Siamo agli ossimori. Il centrosinistra non è una prospettiva a cui guardo».

Infine, un aneddoto su Beppe Grillo e il M5S, riportato da Il Mattino: «Ricordo perfettamente quella chiacchierata -spiega il sindaco di Napoli- mi dissero che ero europarlamentare anche grazie ai loro voti. Perciò mi chiesero di gestire i miei profili social di Twitter, Facebook oltre al blog personale».

«Sono onorato – rispose De Magistris – ma sono stato un magistrato indipendente e ho pagato per preservare l’autonomia e l’indipendenza. Adesso che faccio politica non consentirò mai a nessuno di scrivere per conto mio».

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