In questi giorni, è tornato il dibattito sul fenomeno della devianza minorile e sull’abbassamento dell’età imputabile.
Abbassamento dell’età imputabile: ondata di bambini in carcere
Il ministro Matteo Salvini ha annunciato, proprio in occasione della sua presenza a Napoli per il vertice in Prefettura sulla sicurezza, un disegno di legge al vaglio del governo che valuta una stretta alle misure di repressione, considerando di abbassare la soglia della impunibilità a dodici anni di età.
A Napoli se la proposta diventasse legge finirebbero nelle maglie della giustizia mille minorenni, bambini o poco più, con età tra i dodici e i tredici anni. Sono quelli rimasti coinvolti in indagini per fatti tra i più vari ma nei cui confronti non sono stati adottati provvedimenti giudiziari perché la norma attualmente prevede che l’età imputabile sia dai quattordici anni in su.
Sono soprattutto bambini che vivono in contesti disagiati, provengono dai quartieri di periferia, in assenza di sani punti di riferimento si accodano facilmente ai violenti, cercano il branco, la babygang, per sentirsi più grandi e più forti e provare a colmare carenza di affetto, vuoti di cultura, mancanza di opportunità.