NAPOLI. “Un blog che diventa una ‘agorà pubblica’ dove il Sindaco rendiconta l’attività amministrativa con la massima trasparenza e interagisce con le segnalazioni dei cittadini che diventano parte attiva dell’azione di governo del territorio”. Così la tesi di laurea in Scienze della Comunicazione della marcianisana Anna Negro racconta la rivoluzione amministrativa 2.0 in atto a Marcianise dal 19 giugno 2016. Dal giorno della sua elezione a Sindaco Antonello Velardi, caporedattore del quotidiano Il Mattino, non ha saltato per una sola sera l’appuntamento con “Il diario di un Sindaco”, l’appuntamento quotidiano con il quale attraverso il web ed i social network racconta la sua esperienza di governo di uno dei più importanti comuni campani e soprattutto mette il suo grande rigore da giornalista d’inchiesta al servizio dell’azione amministrativa.
Il diario di un Sindaco: cos’è
Inchieste contro il malaffare e il sistema camorristico che gli sono costate da circa un mese l’accompagnamento della scorta disposto dal Prefetto di Caserta dopo le continue minacce ricevute. Un’esperienza di ‘resistenza’ che Anna Negro ha voluto raccontare come caso esemplare nel suo lavoro di tesi dedicato a “La comunicazione politica al tempo dei social network”, presentato ieri nella Sala Villani dell’Università Suor Orsola Benincasa dinnanzi alla commissione presieduta dal sociologo Antonello Petrillo, direttore dell’Unità di Ricerca sulle Topografie sociali dell’Ateneo napoletano.
“I recenti risultati elettorali con le affermazioni clamorose di forze di inclinazione fortemente populista come il Movimento 5 Stelle al Sud e la Lega al Nord, che utilizzano con grande intensità ed efficacia la comunicazione politica attraverso i new media, dimostrano quanto oggi la determinazione del consenso politico si muova soprattutto attraverso i social network. Un dato che, del resto, era apparso evidente già quasi dieci anni orsono nella prima affermazione elettorale di Barack Obama alla presidenza degli Stati Uniti d’America”. Così Anna Negro ha disegnato il quadro politico di riferimento del suo lavoro di tesi, coordinato da Maria D’Ambrosio docente di Comunicazione e culture digitali all’Università Suor Orsola Benincasa.
Un lavoro di studio e di ricerca che ha evidenziato come la grande novità del ‘caso Velardi’ risieda “nell’utilizzo dei social network non tanto per l’acquisizione del consenso elettorale quanto per una stabile ‘azione amministrativa condivisa’ con l’utilizzo della ‘rete’ che assume la duplice valenza di strumento di realizzazione della cittadinanza attiva e di strumento di azione investigativa e di denuncia per combattere quelle forze criminali che negli anni hanno sempre ostruito la meritocrazia e la legalità nel lavoro delle istituzioni e delle imprese di tanti comuni del Mezzogiorno”.