NAPOLI. È stato salvato dall’immunità europarlamentare il sindaco di Napoli Luigi De Magistris trascinato in un’aula di tribunale con l’accusa di diffamazione dall’ex gup distrettuale di Catanzaro, Abigail Mellace – oggi presidente di sezione penale a Crotone – e dal marito della donna, l’avvocato imprenditore Maurizio Mottola D’Amato. Lo riporta il quotidiano Il Mattino.
La sentenza pro De Magistris
La sentenza, che ha respinto la richiesta di condanna avanzata dal pubblico ministero Francesco Rotondo che, al termine della sua requisitoria, aveva chiesto 9 mesi di reclusione a carico di Luigi De Magistris, è stata pronunciata poco prima delle 19 di ieri dal giudice della prima sezione penale del tribunale di Salerno Giandomenico D’Agostino che ha fatto valere il principio dell’immunità parlamentare al quale già si rifecero i due giudici dell’udienza preliminare Donatella Mancini e Sergio De Luca.
Il procedimento per diffamazione a carico dell’ex pm per ben due volte fece la spola tra l’ufficio gup di Salerno e la Corte di Cassazione che, per due volte, recependo la tesi del legale delle parti offese, l’avvocato Giovanni Sofia, annullò la sentenza di non luogo a procedere emessa dal Gup Donatella Mancini e dal Gup Sergio De Luca che, entrambi, applicarono il principio dell’immunità parlamentare. Il colpo di scena si registrò nel giugno dello scorso anno quando il Gup Elisabetta Boccassini firmò il rinvio a giudizio decretando così l’avvio del processo conclusosi ieri con una sentenza di non luogo a procedere per immunità parlamentare.
De Magistris parlamentare europeo
A “salvare” De Magistris è stato quindi proprio l’incarico di parlamentare europeo rivestito nel 2010 quando, dopo la motivazione della sentenza Why not sulla gestione dei fondi comunitari in Calabria, firmata dalla dottoressa Mellace, l’ex pubblico ministero effettuò quelle dichiarazioni contro il giudice, che gli sono costate il processo.