NAPOLI. Per il quarto anno consecutivo l’Italia, malgrado miglioramenti, non avanza nella digitalizzazione ma resta fanalino di coda in Europa sotto la media Ue. Nella misura dell’indice digitale europeo Desi per il 2018, si conferma infatti 25esima su 28, una posizione che mantiene invariata dalla creazione dell’indicatore nel 2015.
Digitale, Italia in fondo alla classifica dell’Unione Europea
“Segnale positivo”, spiega la Commissione Ue nel suo rapporto annuale, la crescita della copertura della banda larga veloce “in fase di recupero” dal 23/mo posto nel 2016 al 13esimo del 2017, mentre a spingere i progressi a livello nazionale sono stati l’integrazione delle tecnologie e i servizi pubblici digitali. Come negli anni scorsi, però, per Bruxelles, “la sfida principale è la carenza di competenze digitali”: nonostante quanto messo in atto dal governo italiano, “le misure sono ancora insufficienti. E queste lacune hanno conseguenze a cascata negativa su tutti gli altri settori, ovvero banda larga mobile, utenti Internet, servizi online, e-commerce e anche e-government.