Nuova rivoluzione nel settore del digitale terrestre. Dal 2019 al 2022 gli italiani dovranno adeguarsi ad una nuova tecnologia per ricevere i canali tv: si stima che circa il 90% dei televisori dovra essere cambiato.
Cosa cambia con la nuova tecnologia
La manovra attualmente in esame al Senato prevede lo stanziamento di un fondo di 100 milioni di euro in 4 anni, dal 2019 al 2022, per adeguare i televisori oggi in uso alle nuove frequenze del digitale terrestre. I fondi stanziati mirano a coprire, totalmente o in parte, l’acquisto dei nuovi decoder, il cui costo minimo sarà di 25 euro.
La manovra riguarda più del 90% degli apparecchi televisivi attualmente in uso in Italia. Questi saranno praticamente resi inutilizzabili dalle nuove frequenze del digitale terrestre. Infatti, per tutti coloro che hanno acquistato un decoder prima del 2017, sarà necessario acquistarne uno nuovo che si adatti alla tecnologia in procinto di dominare il settore dal 2019.
Uno dei punti nevralgici delle modifiche che stanno per rivoluzionare il funzionamento del digitale terrestre è rappresentato dalla riforma completa della numerazione unica (LCN), in base alla quale ogni rete ha una determinata posizione nel telecomando.