NAPOLI. “Se sei disabile perché vieni a ballare? Resta a casa”: è quanto si è sentita dire Giusy, 37enne napoletana, grafico pubblicitario, diversamente abile dalla nascita in quanto nata senza la gamba destra.
Episodio discriminatorio ai danni di una cittadina diversamente abile
A 24 anni Giusy, come raccontato al Corriere del Mezzogiorno e rilanciato da Vesuviolive – ha indossato una protesi per avere una sua autonomia.
Nei giorni scorsi la ragazza si è recata, come suole fare, in una delle discoteche della città per passare qualche ora con gli amici. Solo che, al suo arrivo all’esterno del locale, anche i posti per i cittadini diversamente abili erano stati tutti occupati, forse per l’opera di qualche parcheggiatore abusivo. Quindi si è recata dalla security, i buttafuori, per chiedere di parcheggiare all’interno.
“Mi sono avvicinata a questo ragazzo – racconta la donna al Corriere del Mezzogiorno – chiedendogli di entrare dentro con l’auto, dopo il suo diniego gli ho esibito il tagliando disabili, quello per l’auto e ho cercato di spiegargli della mia situazione, che avevo problemi a camminare. Lui mi ha guardato fissa negli occhi e mi ha detto Se sei disabile perché vieni qua a ballare? Resta a casa“.
“Stranamente – continua a raccontare – non sono esplosa di rabbia come in tante altre situazioni di sopruso che sono costretta a vivere in questa città. La sua considerazione mi ha talmente spiazzata che mi sono quasi giustificata dicendo che nel locale non si va solo per ballare, ma anche per bere qualcosa e stare con gli amici. Come fanno tutti i ragazzi della mia età, ma dopo mi sono sentita umiliata”.