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Napoli, divieto di costruire nuovi edifici ai Campi Flegrei: approvata la legge per tutelare l’area bradisismica

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Campi Flegrei

Divieto di costruire nuovi edifici nell’area dei Campi Flegrei a Napoli: il consiglio regionale della Campania ha approvato la legge per tutelare l’area bradisismica con 26 voti favorevoli, 1 contrario (quello della consigliera Maria Muscarà) e 3 astenuti (i consiglieri del Movimento Cinque Stelle).

Napoli, divieto di costruire nuovi edifici ai Campi Flegrei

Il consiglio regionale della Campania ha approvato, con 26 voti favorevoli, 1 contrario (quello della consigliera Maria Muscarà) e 3 astenuti (i consiglieri del Movimento Cinque Stelle), una legge urbanistica che vieta nuove costruzioni nei Campi Flegrei. Tuttavia, sarà possibile effettuare ristrutturazioni sugli edifici esistenti. Muscarà ha commentato che si tratta di una misura insufficiente, poiché una parte della zona rossa vulcanica rimane esclusa. La legge si applica alle aree contrassegnate in viola e azzurro nella Mappa di Pianificazione speditiva della Protezione Civile, approvata dal Governo Meloni con il decreto sul bradisismo del 2023 e confermata nel secondo decreto di giugno.

Quali sono le aree interessate

L’area interessata include i Comuni di Pozzuoli, Bacoli e, in parte, Napoli (specie il Quartiere di Bagnoli e alcune zone delle municipalità di Soccavo/Pianura e Posillipo). Il disegno di legge regionale, intitolato “Norme urbanistiche per la prevenzione del rischio bradisismico nell’area dei Campi Flegrei”, si basa sulle disposizioni della delibera di giunta regionale 485 del 24 settembre 2024.

All’interno di questo perimetro, considerato a rischio vulcanico, sismico e bradisismico, verranno applicate le “norme urbanistiche per i comuni situati nelle zone a rischio vulcanico dell’area vesuviana”, con l’obiettivo di “evitare l’aumento del carico urbanistico residenziale”. Di conseguenza, non sarà più possibile realizzare nuove volumetrie. Questa decisione è motivata dalla necessità di “garantire uno sviluppo equilibrato del territorio dei Campi Flegrei”, tenendo conto delle implicazioni che nuove costruzioni potrebbero avere sulla pianificazione di emergenza.

Tuttavia, sarà comunque possibile ristrutturare le strutture esistenti e effettuare lavori di manutenzione e riqualificazione. Nel comma 3 dell’articolo 1 si chiarisce che “sono esclusi gli interventi volti alla messa in sicurezza e all’adeguamento funzionale e igienico-sanitario degli edifici esistenti, così come gli interventi di ristrutturazione edilizia, anche attraverso demolizione e ricostruzione in un altro sito, in conformità con le normative urbanistiche attuali, con la pianificazione di emergenza e in attuazione delle disposizioni della legge regionale n. 16/2004 e sue successive modifiche e integrazioni”. Il disegno di legge regionale entrerà in vigore il giorno dopo la pubblicazione sul Burc e rimarrà valido fino all’approvazione del piano paesaggistico regionale.

Le dichiarazioni

Sulle barricate, la consigliera regionale Marì Muscarà commenta: “La nuova disposizione approvata rappresenta un passo avanti, ma non è affatto ciò di cui abbiamo realmente bisogno. Era necessaria una legge audace, una norma capace di proteggere tutti gli abitanti dei Campi Flegrei, non solo una ristretta parte di essi, come è stato fatto. Il ministro Musumeci ha chiarito i rischi nelle aree critiche, ma il governo ha optato per un intervento minimo e inefficace”. Muscarà prosegue: “Da anni propongo una legge che giace dimenticata nei cassetti del Consiglio regionale. Una legge che avrebbe potuto garantire sicurezza e prevenzione, ma che è stata ignorata fino ad ora. Ora, di fronte all’urgenza, si è scelto di adottare una soluzione ‘di facciata’ invece di affrontare il problema con il coraggio necessario. È inaccettabile che questa nuova legge consenta addirittura demolizioni e ricostruzioni in zona rossa, una decisione che non solo non risolve i problemi, ma li aggrava ulteriormente”.

Muscarà evidenzia che la fascia definita dal governo per gli interventi di sostegno alle famiglie in difficoltà è “troppo limitata” per costituire una vera soluzione. Infatti, l’area rossa vulcanica è più estesa rispetto a quella bradisismica.

“È stata persa l’opportunità di introdurre una norma basata sui dati forniti dalla Protezione Civile, che avrebbe dovuto vietare categoricamente nuove costruzioni in una zona rossa ad altissimo rischio. La densità abitativa è già insostenibile e, in caso di eventi sismici o bradisismici, un piano di evacuazione risulterebbe completamente inadeguato a garantire la sicurezza dei cittadini.” La consigliera conclude con un appello: “Non possiamo permettere che il rischio per migliaia di famiglie venga affrontato con leggerezza. La Regione Campania ha l’obbligo di legiferare rapidamente e con determinazione per tutelare tutti i suoi abitanti, ponendo finalmente la prevenzione e la sicurezza al primo posto.”

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