Cronaca Napoli, Napoli

Vendevano false residenze e carte d’identità a cittadini stranieri: 3 indagati tra Napoli e Caserta

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Carabinieri
Carabinieri

Vendevano al modico prezzo di 80 euro falsi certigicati di residenza e carte d’identità a centinaia di cittadini extracomunitari che vivono tra le province di Napoli e Caserta. Tra i complici anche un dipendente dell’Ufficio Anagrafe del Comune di Marano. Questo è quanto hanno scoperto i Carabinieri in un’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Napoli Nord, che hanno sequestrato 123 documenti irregolari, di cui 99 carte d’identità e 24 carte di soggiorno.

Napoli: 80 euro per avere una falsa residenza, indagate 3 persone

Agli arresti domiciliari è finito un cittadino albanese di 33 anni, residente a Marano di Napoli, mentre per una persona di 63 anni dipendente dell’Ufficio Anagrafe del Comune di Marano è stata colpita da una sospensione temporanea dall’esercizio del pubblico ufficio, ed il divieto di dimora nella provincia di Napoli e Caserta per un cittadino tunisino di 56 anni: i tre sono indagati per i reati di associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, omissione di atti d’ufficio del pubblico ufficiale, falso del pubblico ufficiale in atto pubblico. Le attività investigative, iniziate nel 2017, hanno consentito di raccogliere un grave quadro indiziario nei confronti degli indagati che, nel periodo di tempo compreso tra il 2015/2018, hanno favorito la permanenza sul territorio nazionale di cittadini extracomunitari.

Il modus operandi della banda

Dalle indagini è emerso un medesimo modus operandi. Il cittadino straniero che necessitava di regolarizzare la propria posizione, infatti, si rivolgeva al cittadino albanese che forniva false attestazioni di ospitalità rese da cittadini italiani dietro compenso di 80 euro.

Successivamente si procedeva all’iscrizione anagrafica presso il comune di Marano di Napoli ove il funzionario dell’anagrafe, consapevole della mendacità della dichiarazione di residenza con la relativa disponibilità del cittadino italiano ospitante, avviava la pratica per l’iscrizione anagrafica, cui seguiva generalmente il rilascio della carta d’identità, documento che ovviamente recava l’indicazione di una residenza fittizia, così consentendo all’extracomunitario di regolarizzare la propria posizione sul territorio nazionale, ottenendo il permesso di soggiorno oppure il rinnovo dello stesso allegando all’istanza presentata presso l’Ufficio Immigrazione la dichiarazione di residenza protocollata presso il Comune di Marano di Napoli. Nell’ambito dello stesso procedimento risultano deferite all’Autorità Giudiziaria numerosissime persone, in prevalenza cittadini stranieri nonché italiani.


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