Sono otto gli arresti a Napoli per aver consentito l’accesso nel carcere partenopeo di droga e cellulari, a finire in manette anche il garante dei detenuti Pietro Ioia: coi soldi della corruzione comprò un motorino al figlio.
Droga e cellulari in carcere, arrestato garante Pietro Ioia
Sono otto gli arresti per aver consentito l’accesso nel carcere partenopeo di droga e cellulari: a finire in manette anche il garante dei detenuti Pietro Ioia. L’operazione dei carabinieri.
La dinamica
Secondo gli investigatori, il garante avrebbe approfittato del proprio ruolo, che gli consentiva l’accesso libero alle carcere campane e italiane, per introdurre i dispositivi mobili e le sostanze stupefacenti per darle poi ai detenuti dietro un compenso.
Chi è Pietro Ioia, il garante dei detenuti arrestato a Napoli
Chi è Pietro Ioia il garante dei detenuti arrestato a Napoli? Ioia è accusato di aver approfittato del proprio ruolo per introdurre cellulari e droga a Poggioreale. Solo nella giornata di ieri, lunedì 17 ottobre, il garante aveva partecipato alla conferenza nazionale dei detenuti.
Sono otto intanto gli arresti per droga e cellulari nel carcere di Napoli. Stando a quanto ricostruito dai carabinieri, Ioia avrebbe approfittato del suo ruolo per introdurre dispositivi di telefonia mobile e sostanze stupefacenti dietro un compenso.
Le indagini
Le indagini si sono svolte tra giugno 2021 e gennaio 2022: secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, quello che si era creato nel carcere di Poggioreale era un commercio a tutti gli effetti. Alle indagini hanno partecipato anche la direzione del carcere stesso e la polizia penitenziaria, in particolare nelle fasi di osservazione dei colloqui tra detenuti.
In totale, sono state arrestate 8 persone (sei delle quali in carcere, due agli arresti domiciliari), ritenuti gravemente indiziati a vario titolo dei reati di associazione per delinquere finalizzata all’accesso indebito a dispositivi idonei alla comunicazione da parte di soggetti detenuti, traffico e detenzione illeciti di sostanze stupefacenti e corruzione.
Il ruolo di Pietro Ioia secondo gli investigatori
Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, Ioia avrebbe anche approfittato di colloqui mirati a verificare le condizioni in cui si trovavano i detenuti per effettuare le consegne che gli venivano richieste. Un ruolo dunque, secondo la Procura di Napoli, pienamente attivo nell’organizzazione.
Pietro Ioia, ex detenuto con alle spalle 22 anni di carcere per narcotraffico, è stato confermato Garante dei Detenuti a Napoli negli scorsi mesi, dopo la prima nomina di tre anni fa. Noto anche per aver denunciato per primo la famosa “cella zero” di Poggioreale, era uscito di carcere nel 2002 e da allora ha iniziato le sue battaglie per i diritti dei detenuti. Intanto, il Comune di Napoli ha fatto sapere che “alla luce dell’inchiesta giudiziaria che vede coinvolto il Garante dei Detenuti del Comune di Napoli, nominato dalla precedente Giunta, l’Amministrazione sta predisponendo gli opportuni provvedimenti di revoca”.
Cosa ha fatto con i soldi della corruzione
Con i soldi della corruzione, guadagnati illecitamente per far entrare i telefoni in carcere e la droga, avrebbe acquistato uno scooter per il figlio. Gli inquirenti sottolineano che l’uomo anche nelle altre occasioni agiva per un tornaconto economico personale, in complicità con altri componenti dell’organizzazione criminale finiti in manette.
Lo scooter comprato al figlio
L’episodio dello scooter è avvenuto nel dicembre del 2021 ed è stato ricostruito a partire da una intercettazione in ambientale tra Ioia e sua figlia: “ulteriore conferma del fatto che Ioia agiva spinto da movente economico, ricevendo un compenso ogni volta che introduceva in carcere oggetti non consentiti”.
La giovane le chiede 500 euro e lui risponde facendo intendere che i soldi arriveranno dalle attività illecite che sta svolgendo: “Ti pago io la spesa, cinquecento euro te li do io… ora vedo di entrare qualche altri due cosarielli là dentro, sotto Natale… devo prendere pure il motorino a quello”.
Per cosarielli si intendono i cellulari, in forma anonima, mentre là dentro era il carcere di Poggioreale. La consegna avviene il 23 dicembre quando Ioia porta due telefoni. Viene infatti confermato anche dall’acquisto del motorino: secondo i dati, risulta che in data 22 dicembre 2021 uno scooter è stato intestato alla madre del figlio di Ioia.