NAPOLI. «La recente crisi che ha piegato il Paese, e ancor più la Campania, ci consegna una disastrata fotografia economica e sociale della nostra regione. Tantissime le aziende che hanno chiuso e molte quelle che, pur facendo parte di gruppi industriali nazionali e internazionali, hanno ridimensionato le attività e di conseguenza l’occupazione». Così i sindacati Cgil, Cisl, Uil in una nota riportata da Il Mattino.
Ammortizzatori sociali, la situazione a Campania
«Lo scenario che ormai troppo spesso si presenta in Campania è quello di una diffusa desertificazione industriale. In questa situazione la scelta di ridurre prima e poi di eliminare del tutto le politiche passive (ammortizzatori sociali) è stata una scelta scellerata che ha prodotto effetti devastanti sulla vita di migliaia di lavoratori e di lavoratrici espulsi dai cicli produttivi. Oggi sono circa 200 mila coloro che non percepiscono alcun sostegno reddituale nella nostra regione. La Regione Campania – spiegano – ha messo in atto una serie di misure di politiche attive che, a fronte degli sforzi fatti, hanno prodotto risposte inadeguate alla gravità della situazione soprattutto perché non affiancate da reali e concrete politiche di espansione produttiva. Cgil Cisl Uil sono convinti che è necessario riaprire un dibattito sugli ammortizzatori sociali e prolungare il provvedimento, ripristinando la mobilità in deroga per chi ha concluso la mobilità ordinaria, la deroga nel 2017, o che la concluderà nel 2018. Senza dimenticare i lavoratori che sono senza ammortizzatori sociali dal 2015». Cgil Cisl Uil hanno deciso di organizzare «una serie di presidi incalzanti, giorno per giorno, territorio per territorio, presso la Regione Campania a Santa Lucia». Nel dettaglio lunedì 23 aprile ore 10: presidio degli ex lavoratori dell’area torrese/stabiese; martedì 24 aprile ore 10: presidio dei lavoratori del bacino di crisi di Caserta; giovedì 26 aprile ore 10: presidio dei lavoratori del bacino di crisi di Avellino, Benevento e Salerno.