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Eav, dipendente va in pensione per curarsi ma il Tfr è bloccato

NAPOLI. «L’Eav si è mossa nel pieno rispetto delle norme» ma «considerata la particolare e grave situazione in questione, se il pensionato dovesse richiedere a Eav o ai suoi ex colleghi un gesto di solidarietà, come sempre, Eav farà quanto possibile».
Lo sottolinea, in una nota, l’Ente Autonomo Volturno, la holding del trasporti della Regione Campania, in relazione alla vicenda dell’ex dipendente Ciro Marra, che dopo essere andato in pensione a causa di una grave neoplasia, si è accorto che il suo trattamento di fine rapporto era stato vincolato dall’Agenzia delle Entrate. Lo riporta il quotidiano Il Mattino.

Dipendente Eav malato in pensione e senza Tfr, la vicenda

«Il dipendente – spiega Eav – ha aderito all’esodo agevolato rassegnando le dimissioni al 30 aprile scorso. Con il cedolino di maggio è stato calcolato quanto spettante per incentivo e TFR. L’Agenzia delle Entrate ha predisposto un canale telematico destinato alle verifiche, a cui sottoponiamo tutti i pagamenti (anche di cedolini paga) superiori a 5.000 euro. La norma in vigore dispone infatti che le amministrazioni pubbliche le società a prevalente partecipazione pubblica, prima di effettuare, a qualunque titolo, il pagamento di un importo superiore a cinquemila euro, verificano, anche in via telematica, se il beneficiario è inadempiente all’obbligo di versamento derivante dalla notifica di una o più cartelle di pagamento per un ammontare complessivo pari almeno a detto importo e, in caso affermativo, non procedono al pagamento, segnalando la circostanza all’agente della riscossione competente per territorio ai fini dell’esercizio dell’attività di riscossione delle somme iscritte a ruolo».

«Il dipendente – sottolinea l’Eav – ha avuto un blocco del pagamento per esito di tale procedura; con un successivo svincolo parziale una piccola parte della somma dovuta è stata regolarmente accreditata al pensionato».

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