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Bollette pazze: il pastificio Di Martino paga 3 milioni di euro

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Bolletta dell’elettricità salatissima per il pastificio Di Martino. Si tratta dell’ennesima azienda costretta a fare i conti con i prezzi alle stelle per luce e gas che si abbattono sulle fabbriche dell’agroalimentare. L’azienda di Gragnano dovrà sborsare una cifra esorbitante per sei stabilimenti come riportato da Repubblica.

Elettricità, bolletta salatissima per il pastificio Di Martino

Il rincaro dell’energia colpisce anche le aziende, con bollette salatissime. Il pastifico Di Martino, storica realtà di Gragnano, si è ritrovata a dover pagare una bolletta da quasi 3 milioni di euro, entrando nella lista delle imprese dell’agroalimentare costrette a fare i conti con l’estate “bollente” delle bollette da 1 a 3 milioni tra aziende conserviere, pastifici, pizzerie, panifici.

Buccino, imprenditore riceve una bolletta del gas da quasi un milione

Gli effetti dei rincari colpiscono anche la provincia di Salerno. Un imprenditore di Buccino ha ricevuto una bolletta del gas quasi di un milione di euro. È quanto accaduto alla storica azienda “La Fiammante Pomodoro”. Nello stesso peridio l’anno scorso, era quasi 9 volte in meno.

L’accaduto è stato denunciato sui social da Francesco Franzese, storico Ceo dell’azienda: “Mentre i nostri politici litigano per una poltrona calda, gli imprenditori sono lasciati soli in mezzo alla giungla energetica. Per lavorare 15 giorni di luglio, mi tocca pagare una bolletta di gas di 978.000,00 a fronte di circa 120.000 dello scorso anno (per 20 giorni di lavoro). Non era meglio andare al mare?”. 

Cremona, pizzeria allega la bolletta della luce al menù

Un ristoratore della provincia di Cremona ha allegato la sua bolletta della luce al menù, spiegando il motivo per cui la pizza è arrivata a costare 10 euro. Succede alla pizzeria Funky Gallo a Casalmaggiore, dove il proprietario ha deciso di mostrare i suoi costi ormai insostenibili ai suoi clienti.

Alberto Rovati, il proprietario della pizzeria, da qualche giorno ha esposto sulla vetrina del locale la bolletta della luce che deve pagare. Oltre 4mila euro soltanto nel mese di luglio. “Non l’ho certo fatto per spaventare i clienti, – racconta in una intervista al Corriere della sera il titolare della pizzeria – ma per essere molto trasparente. E per lanciare una forte protesta: così non si va avanti. E ho esposto la bolletta della luce perché è la più eclatante. Poi ci sono gas e tutte le forniture essenziali. E soprattutto ci sono le materie prime”.

“Se io oggi mettessi una margherita a 8-9 euro, probabilmente pareggerei tutte le spese. Da lì la prospettiva di farla pagare 10 euro. Ma meglio mettere la pizza margherita a 10 euro e passare da ladro, oppure chiudere l’attività?”, si domanda Rovati, che aggiunge: “Se non altro credo di essere stato onesto e trasparente coi miei clienti”.

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