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Elezioni politiche, a Napoli vince il Movimento 5 Stelle: tutto merito del Reddito di Cittadinanza?

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Perché il Movimento 5 Stelle ha vinto a Napoli e provincia? Nel capoluogo partenopeo e negli altri collegi, infatti, si è registrato un netto successo pentastellato, un dato in forte contrasto con quello nazionale dove a spuntarla è il centrodestra. Ecco i possibili motivi che hanno portato il M5S ad un successo così netto a Napoli e provincia.

Elezioni politiche 2022, perché il Movimento 5 Stelle ha vinto a Napoli

Se a livello nazionale, infatti, si registra una forte affermazione della destra guidata da Giorgia Meloni,  a Napoli e in Campania il Movimento 5 Stelle fa praticamente l’en plein dei collegi uninominali. Il motivo potrebbe essere legato al Reddito di Cittadinanza: del resto, stando ai dati diffusi lo scorso marzo, le famiglie con il reddito o la pensione di cittadinanza in provincia di Napoli sono 160.040, più di quelle che hanno il sussidio nel complesso nelle intere regioni di Lombardia, Piemonte, Veneto, Trentino e Val d’Aosta. Numeri che certificano il “successo” dell’iniziativa del sussidio a Napoli e provincia e che – dunque – possono aver spinto il Movimento 5 Stelle al successo in questa tornata elettorale nel Napoletnao.


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Al collegio di Napoli Fuorigrotta Sergio Costa del Movimento 5 Stelle ha battuto Maria Rosaria Rossi e Luigi Di Maio. Distaccata anche Mara Carfagna di Azione e Italia Viva. Più forte il successo di Dario Carotenuto, anche lui pentastellato, nel collegio di Napoli San Carlo all’Arena. Ha superato nettamente Fabrizio Ferrandelli e Giuseppe Pecoraro. I cinquestelle vincono anche a Giugliano con Antonio Caso, a Casoria con Pasqualino Penza e ad Acerra con Carmela Auriemma.

Stesso discorso per la Camera dei Deputati dove il Movimento 5 Stelle si impone in tutti i collegi della provincia di Napoli. A Napoli città Ada Lopreiato batte Valeria Valente e Stefano Caldoro, a Giugliano in Campania si registra il successo di Mariolina Castellone mentre Raffaele De Rosa è avanti ad Acerra e Orfeo Mazzella supera tutti a Torre del Greco.

Discorso analogo per Somma Vesuviana dove Carmela Di Lauro del M5S ha vinto nel collegio uninominale Campania 1di Acerra per la Camera. Vince il M5S anche a Torre del Greco con il candidato Gaetano Amato che si è imposto per soli 400 voti su Annarita Patriarca del centrodestra.

Dunque, un napoletano su due non si è recato alle urne. Mettendo a confronto i dati delle ultime due tornate elettorali per le politiche salta subito all’occhio il distacco: il 24 e 25 febbraio 2013 si sono presentati alle urne il 60,12% dei napoletani, per la Camera, e il 59,88% per il Senato. Percentuale simile per le politiche del 4 marzo 2018: 60.52% alla Camera, vale a dire 451.924 napoletani e il 60,34% al Senato.

Le zone

La situazione, ad ogni modo, non è omogenea: nella zona collinare, Vomero-Arenella, ha votato il 61.43%, un dato seguito dal 58.37% della prima Municipalità (Chiaia-San Ferdinando-Posillipo). Al terzo posto c’è Fuorigrotta-Bagnoli. Nella decima Municipalità hanno votato 40.100 elettori su 75.287, il 53,26%. In tutto il resto della città il dato è in linea: si va dal 45,60% della sesta Municipalità (San Giovanni-Barra-Ponticelli), al 48,65 della terza (Stella-San Carlo all’Arena), fino al fanalino di cosa, 44,28% della settima Municipalità (Miano, Secondigliano, S. Pietro a Patierno).

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