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Ercolano, le piazze di spaccio aperte a giorni alterni: i nomi degli 80 indagati

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Ad Ercolano 80 indagati, 14 in carcere e 7 agli arresti domiciliari. Due anni di indagine, tre piazze di spaccio, due gruppi criminali che le gestivano senza farsi concorrenza, centinaia di episodi di spaccio.

Piazze di spaccio aperte a giorni alterni ad Ercolano

Ottanta persone sotto inchiesta, quattordici in carcere e sette ai domiciliari: due anni di indagini, tre piazze di vendita di droga, due gruppi criminali che le controllavano senza conflitti tra loro, e centinaia di episodi di spaccio. Tutto questo è contenuto nelle oltre 800 pagine dell’ordinanza di custodia cautelare firmata dal giudice dell’istruttoria preliminare Giovanna Cervo della XXV sezione del Tribunale di Napoli. I due gruppi smantellati sono quelli di Giovanni Minuzzi e Francesca Scognamiglio, attivi in via Trentola, Supportico Sant’Anna e Traversa Tironi di Moccia, insieme a quello di Antero Asile e i suoi familiari in via Trentola. La piazza di spaccio di Via Trentola operava a giorni alterni, ossia il lunedì, mercoledì e venerdì, alternando i giorni della settimana ogni domenica con i responsabili della piazza di Supportico Sant’Anna.

L’orario di attività era dalle 11:00 alle 02:00 del giorno seguente. Tra i leader figuravano Asile Gaetano, D’Antonio Colomba, Asile Antero, Esposito Alessia, Di Dato Giovanna e Di Dato Consiglia, tutti coinvolti nel traffico di sostanze stupefacenti come capi, promotori, organizzatori, coordinatori, finanziatori e partecipanti. Questi ultimi erano responsabili della ricerca dei canali di approvvigionamento della droga, impartivano istruzioni agli altri coinvolti, trasportavano, consegnavano e commercializzavano sostanze stupefacenti. Esposito Alessia, Di Dato Giovanna e Di Dato Consiglia fungevano anche da spacciatori e gestori della piazza di spaccio, occupandosi della vendita della sostanza illegale.

I nomi degli 80 indagati

D’Antonio Colomba, Decini Mariarosaria, Asile Antero, Loffredo Giuseppina e Bovio Pierluigi erano i custodi della sostanza stupefacente, occupandosi quotidianamente di rifornire la piazza di spaccio. D’Antonio Salvatore, DI Dato Giovanna, DI Pietro Filomena, Di Giulio Rosaria, Abrunzo Salvatore, Asile Aniello, Asile Giuseppina Arianna, Bovio Pierluigi, Asile Teresa Alba, Cozzolino Anna, De Crescenzo Vincenzo, Cutarella Salvatore, Decini Mariarosaria, Imperato Anna, Loffredo Giuseppina, Carotti Marianna, D’Antonio Vincenzo, Gargiulo Ernesto, Orefice Anna, Garofalo Pietro, Asile Salvatore, Autiero Massimiliano, Csao Salvatore, Di Dato Fatima, Di Dato Salvatore, Esposito Mariarca, Finiello Ciro, Scongamiglio Alessandro e Sappolo Pasquale avevano compiti di pusher, corrieri o comunque erano indagati per detenzione e trasporto di sostanze stupefacenti per conto dell’organizzazione.

La gestione della piazza

Giovanni Munizzi e Francesca Scognamiglio ricoprivano ruoli di capi, promotori, organizzatori, coordinatori, finanziatori e partecipanti al traffico di sostanze illecite del primo gruppo, procurandosi i canali di approvvigionamento delle sostanze stupefacenti, dando indicazioni agli altri membri, trasportando, consegnando e vendendo gli stupefacenti.

Durante le operazioni di spaccio, agivano come leader, supervisionando il corretto funzionamento dei vari pusher, provvedendo a rifornirli in base alle vendite effettuate e riscuotendo i relativi pagamenti, assicurandosi che il pusher non avesse mai in mano né sostanza stupefacente né denaro contemporaneamente. Inoltre, avevano installato un sistema di videosorveglianza con monitor da visionare presso la propria abitazione per controllare le aree di Via Tremola e Supportico Sant’Anna, utilizzando telecamere nascoste per avvisare i pusher dell’eventuale arrivo delle Forze dell’Ordine e dei clienti.

L’orario di attività era dalle 11:00 all’incirca alle 02:00 del giorno seguente. Antonio Giusti, Gianpio Vitiello, Biagio Munizzi e Ciro Formicola fungevano da luogotenenti dei capi dell’organizzazione, essendo promotori, organizzatori e partecipanti all’associazione con compiti di gestione e direzione delle piazze di spaccio di sostanze illecite, occupandosi di trasportare, depositare, occultare, produrre, confezionare e vendere le sostanze stupefacenti, con ruoli specifici negli approvvigionamenti delle sostanze per conto dei capi e nella vendita di stupefacenti ad altre piazze.

La piazza di spaccio di Via B. Cozzolino e Via Cegliacolo era gestita da Giacomo Borrelli, Rosario Ciano, Cira Sannino, Ciro Sannino, Michela Sardegna e Gianpio Vitiello, tutti nei ruoli di capi, promotori, organizzatori, coordinatori, finanziatori e partecipanti al traffico di sostanze illecite. Borrelli Giacomo, Ciro Sannino, Antonio Tozzi, Gianpio Vitiello, Michela Sardegna, Salvatore Vitiello e Maurizio Barbato fungevano anche da pusher, con Vitiello Gianpio unico incaricato del confezionamento e trasporto delle sostanze illecite.

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