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Esplosione in una fabbrica abusiva di fuochi d’artificio di Ercolano: la confessione del titolare

Esplosione Ercolano immobile intestato bambina 13 anni
Il luogo dell'esplosione

Pasquale Punzo, figura chiave nell’inchiesta sulla fabbrica abusiva di fuochi d’artificio di Ercolano, ha ammesso le proprie responsabilità davanti ai magistrati. Assistito dall’avvocato Domenico Scarpone, Punzo ha affrontato un lungo interrogatorio con i pm Stella Castaldo e Vincenzo Toscano della Procura di Napoli, che conducono le indagini coordinate dagli aggiunti Simona Di Monte e Pierpaolo Filippelli.

Si tratta di un passo importante nell’inchiesta volta a chiarire le circostanze che hanno portato alla morte delle sorelle Sara e Aurora Esposito, di 26 anni, e di Samuel Tafciu, 18enne di origini albanesi, a seguito dell’esplosione avvenuta il 7 novembre scorso come riportato dall’edizione odierna del quotidiano Il Mattino.

Fabbrica abusiva di fuochi d’artificio ad Ercolano, la confessione di Punzo

L’indagine, che ipotizza reati di omicidio volontario con dolo eventuale, caporalato, sfruttamento del lavoro nero e detenzione di armi ed esplosivi, ruota attorno all’attività illegale svolta nella fabbrica di fuochi d’artificio situata in Traversa Patacca. Punzo, inizialmente reticente e desideroso di minimizzare il proprio ruolo, ha poi ammesso di aver avuto un ruolo centrale nella gestione della produzione dei fuochi d’artificio illegali, noti come “Kobra” e “Rambo”, destinati al mercato nero e alle bancarelle abusive del territorio napoletano.

I retroscena della tragedia

Secondo le testimonianze e le indagini dei carabinieri, le due sorelle e il giovane albanese erano stati coinvolti da Punzo nella produzione dei fuochi d’artificio. Una maxicommessa sarebbe stata commissionata, probabilmente da ambienti vicini alla camorra. La fabbrica abusiva operava da settimane, con un’intensa attività produttiva che coinvolgeva manodopera cooptata per il lavoro nero.

Dalle carte emerge che Punzo avrebbe cercato di influenzare le indagini, tentando di convincere la madre delle sorelle Esposito a dichiarare che la loro presenza in fabbrica fosse occasionale. Tuttavia, le ricostruzioni della Procura hanno smentito tale versione, evidenziando che le vittime lavoravano nella fabbrica già da tempo. A complicare ulteriormente la posizione di Punzo, il fatto che pochi giorni prima dell’esplosione avesse offerto alla famiglia delle due sorelle un appartamento nei pressi del luogo dell’attività illecita, per agevolare il lavoro.

Un’indagine più ampia

Le confessioni di Punzo potrebbero fornire ulteriori dettagli utili all’inchiesta. L’attenzione si concentra ora su una figura misteriosa, identificata come “signor Enzo”, che avrebbe commissionato a Punzo la produzione dei fuochi d’artificio. La Procura è ora impegnata nella ricerca di questa persona e di eventuali altri complici legati alla fabbrica illegale.

Lunedì mattina si terrà un’udienza cruciale dinanzi al Tribunale del Riesame di Napoli. Gli esiti del primo interrogatorio potrebbero influenzare le decisioni sulle misure cautelari nei confronti di Punzo. L’inchiesta mira non solo a ricostruire le responsabilità individuali, ma anche a far emergere eventuali connessioni con il più ampio fenomeno del lavoro nero e con il sistema criminale che alimenta il mercato clandestino dei fuochi d’artificio.

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