“Porta mille euro davanti al carcere di Secondigliano e riavrai la tua auto, ma vieni da solo”: ma all’appuntamento si presentano i Carabinieri, tre arresti per estorsione a Napoli. Grazie alla targa catturata dalle telecamere, i Carabinieri organizzano l’intervento: una squadra in borghese si posiziona nei pressi del carcere, mentre un altro gruppo rimane nascosto nelle vicinanze, pronto a intervenire.
Estorsione davanti al carcere di Napoli, tre arresti
“Porta mille euro davanti al carcere di Secondigliano e riavrai la tua auto, vieni da solo”: un messaggio breve ma inquietante è stato ricevuto da un cittadino napoletano, ignaro fino a quel momento del furto della sua vettura. Realizzando di essere vittima di un’estorsione, il proprietario del veicolo si è subito rivolto ai Carabinieri della stazione di Capodimonte. Era circa le 15 quando ha presentato denuncia. Durante la registrazione della denuncia, ha ricevuto una seconda telefonata: i malviventi hanno confermato l’appuntamento per le 16:30 davanti al carcere di Secondigliano, richiedendo mille euro per restituire l’auto, senza coinvolgere le forze dell’ordine.
A quel punto, i militari erano già in azione. In meno di un’ora, ricostruiscono il tragitto del veicolo rubato e identificano un secondo automobile, utilizzata dai criminali come supporto. Grazie alla targa catturata dalle telecamere, i Carabinieri organizzano l’intervento: una squadra in borghese si posiziona nei pressi del carcere, mentre un altro gruppo rimane nascosto nelle vicinanze, pronto a intervenire.
All’orario stabilito, la trappola scatta. Tre uomini vengono notati mentre si trovano nei pressi del penitenziario, con lo sguardo fisso sulla strada. Uno di loro ha in tasca un cellulare contenente la SIM utilizzata per le chiamate estorsive. Poco dopo, viene rinvenuto anche il veicolo rubato, parcheggiato nelle vicinanze. Finiscono in manette Vincenzo Calzona, di 21 anni, Christian Boncore, di 20, e Giuseppe Russo, di 32, accusati di concorso in ricettazione e tentata estorsione. I tre sono stati trasferiti in carcere e ora attendono il processo.